[15/05/2012] News

Giusi Nicolini: un’ambientalista... una grande gioia e un bel ricordo

Non so se siete in grado di far arrivare a Giusi i miei complimenti vivissimi e la gioia con cui questa email  letta a tarda ora mi accompagna a nanna (il riferimento è alle dichiarazioni di Umberto Mazzanti, responsaabile isole minori di Legambiente, sulla elezione di Giusi Nicolini a sindaco di Lampedusa, ndr). Mi chiamo Simona Sabbioni, vivo all'isola d'Elba da qualche anno e ho avuto la fortuna di conoscere Giusi in occasione del primo campo che Legambiente tenne sull'isola di Lampedusa all'indomani dell'istituzione della Riserva Naturale Orientata. Era il 1996, dal 20 al 30 Agosto. Ho ancora (me lo son portato all'Elba dalla mia città, Bologna) il libretto fotografico che ricevetti qualche mese dopo la mia prima esperienza di volontariato ambientale.  Da quell'esperienza portai a casa emozioni molto forti, la sensazione di aver conosciuto persone (Giusi in primis ma anche Enzo, Maria Lucia e gli altri) molto molto tenaci e innamorate della propria terra, pronte anche a rischiare di persona per un ideale tanto semplice quanto osteggiato da parte della popolazione e da tanti, troppi turisti ignoranti. Mi ricordo in particolare uno che candidamente dichiarò "amo Lampedusa perché è selvaggia, però il baracchino con generatore a benzina sulla spiaggia del conigli serve perché altrimenti come faccio a prendere una bibita fresca?" e al quale non ricordo se risi in faccia o cosa...... Ci fecero scoprire un'isola segreta: il rimboschimento della forestale nel quale faceva quasi freddo mentre su tutta l'isola si moriva di caldo, la spiaggia deserta sulla quale si apriva, nella quale soli potemmo fare un bagno davvero speciale, il limonium, il dammuso.   Al ritorno mi confrontai con chi l'isola l'aveva vissuta da turista e mi resi conto che noi avevamo avuto un'occasione incredibile di arricchimento e conoscenza attraverso le "chiacchiere" e i "guarda qui" che i ragazzi lampedusani ci regalavano con grande nonchalance... e mi resi conto quanto sapevano! Portai i rudimenti dei muretti a secco in Appennino, per sistemare il giardino che rischiava di franare.... E quando l'isola è finita sulle prime pagine con il disonore dei migranti ammassati come bestie e del pagliaccio nazionale che prometteva di comprare ville e fare casinò mi è pianto il cuore e mi sono chiesta come potessero i lampedusani non aver ancora saputo ascoltare chi tra loro aveva chiaro di cosa ha bisogno l'isola.  Ora so che Giusi non solo è potuta tornare a vivere sulla sua isola, ma che ne è addirittura sindaco: mi dà una gioia immensa e tanta speranza: in Italia (almeno da qualche parte alla periferia dell'Italia) qualcosa sta davvero finalmente cambiando! Simona Sabbioni
P.S. Quello fu il primo di una serie di campi in Italia, tutti vissuti con grande emozione e caratterizzati dalla presenza di capocampo appassionati e competenti.

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