[15/05/2012] News

Ue: Il sistema di bollo per i veicoli leggeri privati per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente

L'obiettivo primario della politica dei trasporti dell'Unione europea presentata dal relativo Libro bianco è "contribuire a realizzare un sistema che sostenga il progresso economico europeo, rafforzi la competitività e offra servizi di mobilità di elevato livello, garantendo allo stesso tempo un uso più efficace delle risorse". In pratica, gli utenti del sistema dei trasporti devono sfruttare in modo più efficace l'infrastruttura riducendone l'impatto negativo sull'ambiente. Una tariffazione corretta, che applichi il principio "l'utente paga" e "chi inquina paga", è uno dei modi di rendere gli utenti della rete stradale consapevoli dell'impatto delle loro scelte di mobilità.

La comunicazione della Commissione europea relativa all'imposizione di diritti nazionali sulle infrastrutture stradali ai veicoli leggeri privati illustra in che modo secondo la Commissione i principi generali di non discriminazione e di proporzionalità - iscritti nel trattato Ue - debbano essere applicati a un sistema di bollo per i veicoli leggeri privati. Contiene anche orientamenti sull'attuazione di tale sistema, ma non crea nuove norme legislative.

Così, la Commissione propone agli Stati membri di istituire sistemi che offrano, oltre al bollo annuale e mensile, anche un bollo settimanale (o di minore durata). Consiglia di offrire i bolli a breve e a lunga durata a un prezzo proporzionato; di fornire adeguato accesso alle informazioni relative ai veicoli soggetti a bollo, all'infrastruttura stradale a pedaggio, ai tipi di bollo con relativa validità e tariffe, ai punti vendita e alle sanzioni in caso d'infrazione agli utenti ed in particolare a quelli occasionali non residenti.

Inoltre la Commissione suggerisce che la repressione si debba concentrare nei luoghi in cui l'inosservanza delle norme è relativamente elevata e non principalmente ai posti di frontiera, su non residenti che si trovano in infrazione per la prima volta. E che le sanzioni siano proporzionate alle altre violazioni del codice della strada.

Dal momento che i sistemi di bollo applicano il principio "l'utente paga", la Commissione raccomanda un uso trasparente degli introiti derivanti da tali sistemi, che si applicheranno idealmente solo a strade per le quali esiste un programma adeguato di manutenzione, al fine di offrire agli utenti un livello minimo di servizio in cambio del loro esborso.

In assenza di normativa dell'Ue in materia, gli Stati membri sono in linea di principio liberi di predisporre un sistema di diritti di utenza dell'infrastruttura stradale a carico dei veicoli leggeri privati. Possono, infatti istituire norme che disciplinano il funzionamento di tale sistema purché le disposizioni nazionali rispettino i principi fondamentali dei trattati dell'Unione, in particolare quello di non discriminazione in base alla nazionalità e il principio di proporzionalità.

Finora, sette Stati membri dell'UE hanno approfittato della libertà di predisporre un sistema di bollo per i veicoli leggeri privati con risvolti pratici diversi. Alcuni paesi ricorrono a una combinazione di vari strumenti d'imposizione (tassazione del carburante e dei veicoli). Altri si sono dotati di una gamma di strumenti più diversificata, che prevede anche il recupero dei costi dell'infrastruttura tramite l'imposizione di diritti di utenza nei confronti degli automobilisti che percorrono la rete autostradale. (I diritti di utenza assumono la forma di tariffe calcolate in base al tempo - bolli -, spesso riscosse su tutta la rete primaria, o di tariffe in base alla distanza - pedaggi - , riscosse su determinati tratti di strade di solito attrezzate con caselli stradali).

Comunque, le proposte offerte dalla Commissione sono coerenti alla strategia euopea illustrata nel Libro bianco. Il quale, fra l'altro sottolinea l'intenzione della Commissione di proporre misure cogenti per internalizzare i principali costi esterni del trasporto, tra i quali l'inquinamento acustico, l'inquinamento a livello locale e la congestione in un orizzonte 2020. E questo richiede una ristrutturazione dei pedaggi stradali che è programmata in due fasi.

Nella prima fase - fino al 2016 - si prevede l'introduzione di un diritto obbligatorio sull'infrastruttura per i veicoli pesanti adibiti al trasporto di merci. Il pedaggio obbligatorio sull'infrastruttura, necessario per costruire su basi solide la successiva internalizzazione dei costi esterni, deve essere armonizzato in tutta l'Ue per quanto riguarda le strutture tariffarie, le componenti di costo, il metodo di riscossione e la destinazione degli introiti. Occorre inoltre valutare la compatibilità dei sistemi di pedaggio stradale in vigore per le automobili con i trattati dell'Ue ed elaborare le linee guida per l'applicazione dell'internalizzazione dei costi esterni a tutti i veicoli.

Nella seconda - fase 2016-2020 - il Libro bianco prevede l'internalizzazione piena e obbligatoria dei costi esterni per i veicoli pesanti adibiti al trasporto di merci e la possibilità di estensione a tutti i veicoli, oltre al recupero obbligatorio dei costi dell'infrastruttura.

Torna all'archivio