[14/05/2012] News

I sonar e le esplosioni dell’US Navy potrebbero danneggiare la vita marina ancora più di quanto si credesse

Il San Francisco Chronicle scrive che la Marina militare Usa ha ammesso che la conduzione dei suoi test con sonar ed esplosivi «Potrebbe potenzialmente danneggiare più di quanto si pensasse delfini e balene nelle acque delle Hawaii e in California». La Marina Usa utilizza i sonar per tracciare i sottomarini "nemici", siluri, mine e altre potenziali minacce subacquee. I potenti sonar militari inviano impulsi sonori attraverso l'oceano per poi ascoltare echi dagli oggetti colpiti dalle onde sonore. Gli scienziati dicono che gli impulsi dei sonar possono disturbare il modo in cui si alimentano i mammiferi marini. Il suono potrebbe anche spaventare alcune specie di balene, provocando emersioni troppo rapide.

La nuova ricerca, pubblicata sul Federal Register, e le analisi più approfondite fanno parte di una dichiarazione di impatto ambientale riguardante il Navy training and testing previsto per il periodo 2014 - 2018. «Nello studio - spiega il San Francisco Chronicle - la Marina stima che l'uso di esplosivi e sonar potrebbe involontariamente causare in un anno più di 1.600 casi di perdita dell'udito o altre lesioni nei mammiferi marini. Il service calcola che l'utilizzo di esplosivi potrebbe involontariamente causare più di 200 morti di mammiferi marini all'anno».

Il precedente studio dell'Us Navy, che copriva il periodo 2009 - 2013, aveva detto che le attività di questo tipo potevano aver causato involontariamente lesioni o la morte di circa 100 mammiferi marini nelle Hawaii e in California, anche se non sono stati riportati decessi di cetacei. John Van Name, senior environmental planner della Flotta Usa del Pacifico ha ammesso in un'intervista all'Associated Press che, ogni volta che la Marina approfondisce le sue analisi su questo tema, le cifre sull'impatto dei sonar e degli esplosivi sui cetacei  diventano più precise e più pesanti; la Marina Usa però non dice che le sue attività sonar o di esercitazione  danneggiano balene e delfini, ma ammette con gli enti di controllo, come il National marine fisheries service che rilascia i permessi per le sue attività, e gli ambientalisti che le sue esercitazioni «Hanno il potenziale di danneggiare, o altrimenti indurre una reazione negli animali».

L'Us Navy assicura di prendere una serie di misure per prevenire danni ai cetacei, compreso lo spegnimento del sonar quando vengono segnalati mammiferi marini nelle vicinanze. Uno dei motivi per i quali la Marina militare Usa ha rivisto al rialzo le cifre dell'impatto sui cetacei sono le nuove ricerche sul comportamento dei mammiferi marini e modelli informatici più aggiornati, che rivelano in maniera più accurata come i sonar colpiscano gli animali. L'Us Navy  ha anche ampliato la portata del suo studio includendo gli "in-port sonar testing"  che non erano stati analizzati nell'ultima dichiarazione di impatto ambientale della Marina.

Le associazioni ambientaliste Usa sostengono da tempo che la frequenza media dei sonar dell'Us Navy altera il comportamento della vita marina "suono-sensibile" e, in alcuni casi, provoca risultati fatali, soprattutto in alcune specie di balene che si crede riescano a comunicare tra di loro attraverso lunghissime distanze nell'Oceano.

Zak Smith, del Natural resources defense council, spiega che la sua associazione ha incoraggiato «la Marina a ridurre la soglia del livello dei sonar che abbiamo trovato incidere sugli zifidi, specie che sembrano essere particolarmente sensibili al rumore». L'Us Navy ha risposto di aver cambiato la soglia perché la ricerca ha dimostrato che gli zifidi si allontanano e in caso contrario reagiscono quando sono esposti ad un livello inferiore di suono rispetto quanto indicato dagli studi precedenti».

Simith, dopo aver letto rapidamente lo studio di 1800 pagine dice che «Un primo sguardo mostra che ci sono passi positivi. Dovrò esaminarlo nei dettagli prima di dare una valutazione completa».

 

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