[08/05/2012] News

Brevetti animali e vegetali, Europarlamento al voto: prevarrą l'etica o gli interessi industriali?

Domani al Parlamento europeo è in programma un dibattito sulla "brevettazione di procedimenti essenzialmente biologici" e il giorno successivo (10 maggio) è atteso il voto su una Risoluzione depositata congiuntamente dal Gruppo del Partito popolare europeo, dal Gruppo dei Socialisti e Democratici e dal Gruppo Verde/Alleanza Libera europea.

Se il documento in questione venisse approvato, impegnerebbe l'Ufficio Brevetti europeo e la Commissione a dar corso all'esclusione dalla brevettazione di "varietà vegetali e razze animali", così come di "procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali", come definito dalla Direttiva Europea 98/44/CE.

«Sarà questa l'occasione per l'Europarlamento di definire in modo chiaro e senza equivoci una volta per tutte che non si possono brevettare piante e animali, né materiale genetico, né processi di breeding e prodotti alimentari e agricoli ottenuti da tali piante e animali coltivati e allevati con metodo convenzionale» hanno dichiarato Aiab (Associazione italiana per l'agricoltura biologica) e Firab (Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica).

Con una lettera firmata dai presidenti Alessandro Triantafyllidis e Vincenzo Vizioli le due associazioni hanno chiesto agli Europarlamentari italiani di votare a favore della risoluzione per fermare la pratica scorretta di brevettare piante e animali. Sebbene la direttiva suddetta escluda dalla brevettazione "varietà vegetali e razze animali" così come "procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali", l'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) a fine 2011 aveva già concesso circa 2.000 brevetti su piante e 1.200 su animali, con o senza coinvolgimento di ingegneria genetica- informano Aiab e Firab- e sta attualmente vagliando 1.000 domande di brevetto frutto di breeding convenzionale.

«Una palese elusione delle normative europee, denunciata dalla coalizione internazionale "No patents on seeds" con il dossier Patents Report 2011». Oltre al principio etico secondo il quale non dovrebbe essere possibile "brevettare la vita" è in gioco il libero accesso e lo sviluppo della diversità biologica che verrebbero "ingessati" da forme di apparante tutela che nascondono in realtà interressi industriali.

Qualche segnale positivo verso l'esclusione dalla brevettabilità di piante e animali è giunto negli ultimi giorni spiegano le associazioni. Lunedì scorso, l'Ufficio europeo dei brevetti a Monaco di Baviera ha revocato un brevetto sull'allevamento di animali (EP 1257168) concesso all'azienda statunitense Inguran e alla sua affiliata XY LLC per un processo zootecnico di selezione del sesso della prole, brevetto che ed è stato oggetto di ricorso da parte di Greenpeace e del Partito Verde europeo. Sono attesi ora segnali inequivocabili da parte dell'Europarlamento.

AIAB e FIRAB si augurano che giovedì 10 sia lo stesso Europarlmaneto a prendere un impegno chiaro e deciso sul tema, approvando la risoluzione congiunta di Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Gruppo Verde/Alleanza Libera Europea.

 

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