[08/05/2012] News

L'India agli Usa: «Abbiamo bisogno del nucleare e del petrolio dell’Iran»

Il Giappone prepara una legge per aggirare l'embargo petrolifero Usa-Ue

L'incontro tra il primo ministro indiano Manmohan Singh e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, nonostante gli ottimi rapporti tra i due Paesi, non è stata una passeggiata. Singh ha confermato l'impegno contro il riarmo nucleare, ma non ha mai firmato il trattato di non proliferazione ed è fresca reduce da un test missilistico balistico, ma soprattutto ha detto che l'india ha bisogno di assicurarsi fonti stabili di approvvigionamento energetico, facendo così chiaramente riferimento all'embargo petrolifero contro l'Iran e confermando la decisione di New Delhi di non aderirvi.

Secondo "The Hindu", petrolio iraniano e nucleare (che poi si mischiano nell'intricato quadro della geopolitica asiatica) sono stati al centro del colloquio di 80 minuti tra la Clinton e Singh e in un discorso pronunciato a Kolkata il segretario di Stato aveva chiesto agli indiani di interrompere le importazioni di petrolio iraniano:  «Abbiamo chiesto all'India, alla Cina, al Giappone ed ai Paesi europei di ridurre le ordinazioni, questo con l'obiettivo di mantenere la pressione sull'Iran».

La Clinton ha insistito con il premier indiano sulle «conseguenze regionali e globali» che potrebbero esserci se fallissero le sanzioni americane contro il programma nucleare iraniano, ma è come andare a parlare di corda in casa dell'impiccato, visto che in campo nucleare l'India ha già abbondantemente fatto quello che gli americani accusano gli iraniani di voler fare..

L'Iran è il secondo fornitore di petrolio dell'India, subito dopo l'Arabia Saudita e una delegazione della Repubblica Islamica era a Delhi in contemporanea con la Clinton, proprio per discutere di questioni commerciali (leggi gas e petrolio con il governo indiano).

La Clinton ha capito che tirava una brutta aria tanto che non ha nemmeno cercato di ottenere da Singh una riduzione delle importazioni di petrolio iraniano, probabilmente la patata bollente sarà messa sul tavolo negoziale Usa-India dall'inviato speciale statunitense per le questioni energetiche, Carlos Pasqat, che dovrebbe arrivare a New Dehli entro il mese.

Anche dal Giappone arrivano brutte notizie per l'embargo petrolifero occidentale: oggi la radio iraniana Irib, riprendendo quanto scrive il giornale giapponese Nikkei, ha annunciato che «Il Giappone sta per approvare una nuova legge che permetterà alle società nipponiche di continuare ad importare il greggio iraniano, fornendo loro una copertura assicurativa anche dopo l'entrata in vigore del embargo petrolifero dell'Unione europea contro Teheran. Lo scrive il quotidiano economico».

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