[19/04/2012] News toscana

Rifiuti, Gabellini (Ato centro) sulla "fusione": ‹‹Sarebbe come chiudersi in un recinto››

‹‹Il bando è una garanzia per gli investimenti››

‹‹La gara per l'assegnazione del servizio al gestore unico del settore dei rifiuti è un'opportunità perché può garantire gli investimenti necessari alla gestione post-mortem delle discariche, il raggiungimento degli obiettivi europei della differenziata e, indirettamente, la creazione della filiera del recupero di materia››. Riccardo Gabellini, commissario dell'Ato centro dal primo gennaio 2012 (fino a dicembre 2011 era presidente), tra "fusione" e bando non ha dubbi sulla strada da intraprendere.

A lui spetta il compito di portare a termine quanto deliberato dall'Ato, perché fino ad oggi ‹‹nonostante le dichiarazioni su facebook del sindaco di Firenze, non ci sono contrordini››. ‹‹Continuiamo a lavorare per il bando e fino a quando non ci verranno formalizzate dai soggetti deputati a farlo eventuali altre scelte, per noi non cambia niente. Nonostante il mancato rispetto del cronoprogramma che prevedeva la pubblicazione del bando entro il 28 febbraio, la decisione dei 70 comuni dell'Ato ad oggi rimane sempre la stessa››, ha dichiarato Gabellini.
L'idea prevalente, nelle ultime settimane, sembra essere però un'altra: l'Ato centro potrebbe avvalersi dell'articolo 25 del decreto "CrescItalia" (D.l. 24 del 24 gennaio 2012) che permette l'affidamento in house all'azienda "risultante dall'integrazione operativa di preesistenti gestioni dirette o in house perfezionata entro il termine del 31 dicembre 2012". Di fatto, una proroga dell'affidamento del servizio (per gli Ato che non hanno ancora bandito la gara) che comunque "non può essere superiore a tre anni". Il gestore unico potrebbe quindi nascere dalla "fusione" delle società di gestione pubbliche o a maggioranza pubblica Asm (Prato), Publiambiente (Empoli-Valdelsa-Pistoia), Cis (Quarrata-Montale-Agliana), Quadrifoglio (Firenze). A sostenere questa ipotesi ci sono i maggiori comuni dell'autorità di ambito: Firenze, Prato e Empoli. A lanciarla, e a sostenerla con forza, oltre al sindaco di Firenze Matteo Renzi, le amministrazioni comunali che hanno più peso nell'Autorità di ambito (Firenze, Prato, Empoli).
Ma per Gabellini il decreto non porterà vantaggi. Anzi. ‹‹Chiudersi in recinti non credo sia utile a nessuno. Vista l'attuale fase di crisi economica e le difficoltà dei comuni nell'erogazione dei servizi, non solo di quelli appartenenti dell'Ato centro, la fusione e quindi la gestione "in house", non darebbe garanzie rispetto agli obiettivi imposti dall'Ue. Con la gara, invece, tutta una serie di progetti possono essere sostenuti a fronte di un bando che prevede la gestione post-mortem di 20 discariche e la realizzazione di 45 stazioni ecologiche che possono dare l'avvio a un percorso virtuoso e a un indotto legato al recupero di materia››, ha spiegato Gabrielli.
Secondo il commissario, sul quale incombe il rischio di un ulteriore commissariamento (della Regione), se nei prossimi giorni non verrà pubblicato il bando, infine, la fusione non farebbe altro che posticipare la decisione. ‹‹Fra tre anni, periodo di tempo concesso dal decreto CrescItalia per la gestione "in house", ci troveremo nella stessa situazione attuale con l'obbligo di bandire la gara per l'affidamento del servizio o procedere con l'affidamento diretto. Non vedo quindi per quale motivo dovremo rinviare››, spiega Gabellini.
Per completare il bando, che secondo il commissario dovrebbe essere ultimato entro 15 giorni, mancano due convenzioni per altrettanti impianti non compresi nella pianificazione del piano interprovinciale dei rifiuti: uno di compostaggio e uno di selezione.

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