[17/04/2012] News

Spiaggiamento di due delfini a Viareggio. Precisazioni sull'intervento svolto da operatori ARPAT

In merito alla notizia dello spiaggiamento di due rari esemplari di delfino nei pressi della spiaggia del Bagno Zara, a Viareggio (Lucca), apparsa sulla stampa in data odierna, i tecnici dell'Area Mare dell'Agenzia precisano che si trattava di due femmine adulte di grampo (Grampus griseus), una della lunghezza di circa 3 metri e del peso di

400 chili, l'altra lunga 3,30 m e 300 chili circa di peso. Questo cetaceo è regolarmente presente nei nostri mari ma è insolito che si avvicini alla costa perché predilige le acque profonde dove si immerge fino a 1000 m alla ricerca di molluschi cefalopodi.

ARPAT, il sui settore Mare si occupa, tra le altre cose, di biodiversità marina e di monitoraggio dei grandi vertebrati marini (avvistamento, spiaggiamento e/o cattura accidentale di squali, tartarughe e cetacei) è stata allertata dalla Capitaneria di Viareggio che aveva avvistato i due esemplari intorno alle 23 di sabato sera ed è intervenuta sul posto per coordinare insieme a CE.TU.S le difficili operazioni di soccorso ai cetacei con il supporto di polizia municipale, carabinieri e vigili del fuoco ma soprattutto con la fondamentale collaborazione della Azienda A.U.S.L. 12 di Viareggio, Dipartimento di Prevenzione. U.F.C. Sanità Pubblica Veterinaria nella persona del Dr. Pieroni.

 

Uno dei due animali era già morto mentre per l'altro, ancora in vita, è stato fatto il tentativo di riportarlo in mare grazie all'intervento di alcuni volontari presenti sul luogo dell'accaduto. L'animale ha però continuato a ritornare a riva, passivamente trasportato dal moto ondoso, segno questo di una grave debilitazione fisica che gli ha impedito di riprendere il largo in maniera utonoma. Per questo animale, quindi, non c'è stata nessuna altra soluzione se non una sedazione profonda ed una eutanasia. Le operazioni di soccorso si sono protratte per tutta la mattina di domenica cercando prima di sedare il delfino ancora vivo, poi di sopprimerlo nella maniera più corretta e veloce possibile.

Le operazioni veterinarie sono state coordinate telefonicamente dal Dr.

Mazzariol dell'Univeristà di Padova (Dipartimento di Sanità Pubblica, Patologia Comparata ed Igiene Veterinaria, esperto di patologia dei grandi mammiferi marini, diagnostica post-mortem e necroscopia dei grandi animali) ed eseguite dal Dr. Pieroni, veterinario della Usl 12 di Viareggio, presente sul posto. La mattinata si è poi conclusa con il trasporto dei due animali presso la ditta Petracchi di Livorno, anche grazie all'intervento dei volontari del gruppo ROR (Rescue Off Road) della Protezione Civile che, presenti sulla spiaggia per una esercitazione con i loro fuoristrada, si sono prontamenti resi disponibili per trasportare gli animali sul tratto dell'arenile fino ad arrivare alla strada asfaltata.

Nella mattinata odierna (lunedì 16 aprile) i veterinari dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, con sede a Pisa, i veterinari dell'università di Padova ed i biologi di Arpat e Università di Siena si sono occupati di eseguire una necroscopia accurata di entrambi gli esemplari.

Una squadra di undici persone hanno lavorato per raccogliere campioni, dissezionare con cura gli esemplari, esaminare i contenuti stomacali. I veterinari (Dr.ssa Giuliana terracciano dell'IZSLT di Pisa e Dr. Sandro Mazzariol dell'università di Padova) hanno annotato con precisione tutto quando osservavano e presto sapranno fornire i risultati della necroscopia e di tutti gli esami che saranno svolti sui campioni raccolti (batteriologici, virologici, parassitologici, ecotossicologici ecc.).

Ad un primo esame i due animali apparivano estremamente debilitati

fisicamente: uno, la femmina più grande e più vecchia, era molto magra e fortemente parassitata, segno questo di una debilitazione profonda che si protraeva da lungo tempo, causato probabilmente da una qualche patologia in atto; l'altra, la femmina più giovane, mostrava una grave infezione diffusa che aveva colpito diversi organi, una endometriosi e diversi trombi ai vasi principali. Entrambe avevano lo stomaco quasi completamente vuoto e al loro interno erano presenti solo alcuni becchi di cefalopodi, prede preferite da questa specie. Al momento non ci sono elementi che facciano ritenere che tra i due esemplari ci fosse qualche legame di parentela, tipo madre-figlia, e quindi risulata ancora da capire perché i due animali fossero insieme in questo sventurato destino.

 

Gli scheletri di entrambi gli esemplari saranno conservati presso due musei toscani: il Museo dei Fisiocritici di Siena ed il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno.

Si precisa che nel periodo 1986-2011 sulle coste toscane si sono spiaggiati 14 esemplari appartenenti a questa rara specie di delfinide, il grampo, in 12 eventi diversi di spiaggiamento; in due casi, quindi, si era già verificato uno spiaggiamento "in coppia", di due animali, cioè, della stessa specie contemporaneamente nello stesso luogo e nello stesso momento (eveto comunque insolito per le coste italiane in genere). Quasi tutti gli eventi di spiaggiamento si erano verificati, in passato, lungo le coste più meridionali della nostra regione (nella provincia di Grosseto) mentre era già successo una volta, nel 1999, che questa specie si spiaggiasse a Viareggio.

 

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