[17/04/2012] News

Clini presenta al Cipe il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica

Per il Wwf ci vuole una strategia di medio lungo termine

Sono iniziati oggi a Roma i lavori del Major economies forum (Mef) che riunisce i rappresentanti dei Capi di Stato e di Governo per le politiche sul Clima di 18 paesi del mondo (Australia,Brasile,Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Korea, Messico, Russia, Sud Africa, UK e USA, Commissione EU e Presidenza di turno EU), per discutere delle strategie globali per la riduzione dei gas serra e per favorire lo sviluppo di una economia "low carbon".

Nell'occasione il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, ha annunciato di aver inviato al Cipe il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. «Abbiamo presentato al Cipe il piano per la riduzione delle emissioni dei gas serra per il nostro paese, che ci consente di raggiungere entro il 2020 gli obiettivi già stabiliti - ha detto il ministro - Il piano contiene misure strutturali e infrastrutturali che dovrebbero consentire alla nostra economia di ridurre ulteriormente quello che viene chiamato il contenuto di carbonio, cioè ridurre le emissioni, tenendo conto che a livello europeo stiamo convergendo verso una strategia di lungo termine che prevede una riduzione delle emissioni nel 2020 del 25%, entro il 2030 del 40%, obiettivi che si sposano con l'innovazione tecnologica» (fino all'80% nel 2050).»

Finalmente dopo alcuni rinvii la road map è stata presentata, con proposte che rientrano nell'ambito del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra per il rispetto, da parte del nostro paese, del pacchetto Ue clima energia (20-20-20) e che si collocano inoltre all'interno di una road map europea che guarda, in prospettiva, a un'economia a basso contenuto di carbonio. Il Piano italiano anti-emissioni «fa riferimento ad alcune decisioni che stiamo prendendo nella delega fiscale», ha precisato il ministro dell'Ambiente. I

n particolare, Clini punta ad alcuni obiettivi: istituzione di un catalogo di tecnologie, sistemi e prodotti per decarbonizzare l'economia italiana, con lo sviluppo di una filiera made in Italy; introduzione della carbon tax (risorse a potenziamento del Fondo per Kyoto) che però esclude quei settori industriali già obbligati ad acquistare permessi di emissione per compensare le emissioni di CO2; efficienza energetica e rinnovabili, generazione distribuita e reti intelligenti per 'smart cities'; eco-edilizia ed estensione fino al 2020 del credito di imposta (55%) per investimenti a bassa CO2 in economia; infine gestione del patrimonio forestale sia come serbatoio di cattura della CO2 che per la produzione di biomassa e biocombustibili.

La notizia è stata accolta con favore dal Wwf, che chiede però una maggiore visione strategica, obiettivi più ambiziosi e una strategia a medio e lungo termine. «L'Italia non può più permettersi di agire solo sul breve periodo e, in armonia con la Roadmap europea, deve fissare l'obiettivo di una completa decarbonizzazione al 2050 e, di conseguenza, obiettivi intermedi ambiziosi e tappe precise - sottolineano dall'associazione del panda - Nel pacchetto presentato oggi dal ministro Corrado Clini, accanto a misure già in atto, compaiono certamente misure foriere di sviluppi significativi, come la tassazione ambientale che dovrebbe gradualmente sostituire quella sul lavoro o il rifinanziamento del fondo rotativo per Kyoto. Ci sono però molte petizioni di principio, pur condivisibili, che hanno bisogno di concrete misure di attuazione (per esempio lo spostamento del trasporto merci e persone dalla strada alla ferrovia)».

Il Wwf vuole impegni più cogenti per evitare che questa delibera Cipe abbia la stessa sorte di quella del 2002 (attuazione impegni di Kyoto), rimasta sostanzialmente lettera morta. «Oggi la green economy è l'unica prospettiva concreta di uscita dalla crisi, perché la crisi economica coincide con quella ambientale, sia in termini di grandi problemi globali (cambiamenti climatici e perdita di biodiversità)  che in termini di risorse disponibili - sottolineano dal Wwf- E' essenziale che questa fase di transizione sia governata, assicurando che si perseguano gli obiettivi di decarbonizzazione dell'economia, con il risparmio e l'uso efficiente dell'energia e delle risorse e la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili; nel contempo vanno attutiti i contraccolpi sociali, favorendo la riconversione. Per questo, una roadmap che preveda anche obiettivi di medio e lungo termine (2030 e 2050) diventa essenziale, perché solo dicendo chiaro dove si vuole andare, si dà senso ai progetti per l'immediato: chiediamo quindi al presidente del Consiglio e al Governo tutto di assumere, autorevolmente, l'orizzonte di una strategia low carbon, nell'interesse dell'Italia e non solo dell'ambiente».

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