[17/04/2012] News

L'avanzata dei funghi

Come già riportato da greenreport.it (vedi link), la chiamano "sindrome del naso bianco". Si è diffusa in un areale di 1200 chilometri di diametro, a cavallo tra Stati Uniti e Canada. E, lì dov'è diffusa, uccide almeno il 70% della popolazione locale di pipistrelli. Tanto che una specie, quella dei Myotis lucifugus, piccoli mammiferi volanti di colore marrone, rischia al 99% l'estinzione totale entro i prossimi sedici anni.

Qualcosa di analogo sta succedendo agli anfibi (vedi link). Le popolazioni di ben 500 specie di rane, rospi e altri animali che vivono tra acqua e terra e, diffuse in 54 paesi diversi, stanno velocemente diminuendo a causa di nuove malattie infettive emergenti. 

Si tratta di malattie del tutto inattese. Perché gli agenti patogeni sono funghi od orgasmi simili. Certo, non è affatto sconosciuta la capacità dei funghi di causare malattie. Tutti ricordano, per esempio, l'epidemia da micosi che nel XIX secolo distrusse la gran parte delle patate piantate dai contadini irlandesi, determinando una carestia che portò alla morte di 2 milioni di irlandesi e all'emigrazione di altri 2 milioni di connazionali. L'Irlanda perse così la metà dei suoi abitanti. E, ricordano con un certo vezzo gli inglesi, cadde persino il governo di Sua Maestà Britannica, a Londra.

Note sono anche le malattie da funghi che colpiscono le piantagioni di grano o di altre piante. Ecco, appunto, fino a qualche anno fa - rilevano sulla rivista Nature Matthew C. Fisher, ricercatore del Department of Infectious Disease Epidemiology, presso l'Imperial College di Londra, e un gruppo di suoi colleghi - i funghi e altri organismi simili come gli oomiceti, erano considerati patogeni in grado di attaccare seriamente il mondo botanico, non gli animali.

Ma, dopo che un censimento di routine della popolazione di pipistrelli dello Stato di New York, nel 2007, ha rilevato un'anomala moria di massa di quei mammiferi e si è scoperta che la causa dell'epidemia era, appunto, un fungo. Da quel momento in poi gli esperti hanno iniziato a indagare più a fondo. Scoprendo che quello dei pipistrelli non è affatto un caso unico.

Matthew C. Fisher e i suoi colleghi, in una sorta di articolo review, propongono un vero e proprio catalogo delle specie più minacciate da malattie infettive emergenti causate da funghi patogeni. Una è causata dal Batrachochytrium dendrobatidis e attacca gli anfibi. Il Magnaporthe orza è un patogeno fungino che attacca le piante di riso in 85 paesi, causando perdita nei raccolti fino al 30%. Il Geomyces destructans

È, invece, il fungo colpevole dell'epidemia di pipistrelli. Forse il più diffuso è il Puccinia graminis, presente in ben 365 specie di piante, a iniziare dai cereale: questo fungo è in grado di distruggere fino al 100% delle piante che colpisce.

Ma l'elenco non è finito. Il fungo Aspergillus sydowii attacca i coralli. Il Fusarium solani, le tartarughe marine. Mentre diverse specie di Nosema infettano e uccidono le api: nuovo fattore di un complesso di cause che sta portando a una preoccupante estinzione di questo prezioso insetto in molte parti del mondo.

Ed è forse pensando allo sterminio delle api e alle sue conseguenze per l'uomo e per gli ecosistemi, che il gruppo di Matthew C. Fisher rileva come negli ultimi due decenni un numero crescente di virulente malattie infettive ha colpito popolazioni sia di animali che di piante; che un numero senza precedenti di malattie causate da funghi o da organismi simili sta ponendo a rischio di estinzione molte specie, nei campi e nell'ambiente selvaggio, creando problemi anche di sicurezza alimentare. Secondo i ricercatori inglesi, le attività umane stanno contribuendo a questo incremento dell'aggressività di funghi patogeni, sia attraverso la modifica degli ambienti naturali sia generando nuove opportunità per l'evoluzione dei funghi. «Noi pensiamo - scrivono - che le nuove infezioni da funghi causeranno una crescente erosione della biodiversità, con estese conseguenze per la salute dell'uomo e degli ecosistemi. A meno che non vengano fatti concreti passi in avanti nella tutela della biosicurezza a scala globale».

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