[13/04/2012] News

Enti locali Cplre: «Amianto al bando in tutta Europa» Legambiente: «Conservare incentivo per fotovoltaico al posto di eternit sui tetti»

Nel giorno in cui ricorre il ventennale del bando dell'amianto in Italia, su proposta dei rappresentanti di comuni, province e regioni europee, tra cui la Toscana, parte l'iniziativa per il divieto di utilizzo dell'amianto presentata al Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa (Cplre) che porterà, nel prossimo mese di ottobre, alla probabile adozione di una raccomandazione a tutti i 47 governi dei Paesi del Consiglio d'Europa per la messa definitiva al bando dell'estrazione, la lavorazione, l'utilizzo e il commercio dell'amianto e dei prodotti che lo contengono.

La proposta di raccomandazione si chiama "Le conseguenze dell'amianto sulla salute e il necessario divieto della sua estrazione e del suo utilizzo" ed è stata presentata da 17 membri del Cplre rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Polonia, Romania, Norvegia e Armenia Primi firmatari: Angelo Muzio (Pd), Agnese Ugues (Pdl), Maria Grazia Sassi (Pdl), Enzo Brogi (Pd), Luciano Vecchi (Pd), Marco Monesi (Pd), Fabio Pellegrini (Pd), Bruno Marziano (Pd), Emilio Verrengia (Pdl).

«Il Congresso può soltanto formulare raccomandazioni che dovranno poi essere adottate dai governi - spiega il consigliere regionale toscano Brogi - ma l'iniziativa ha un grande valore, perché il tema è stato ammesso alla discussione alla quasi unanimità. La recente sentenza del Tribunale di Torino, che ha inflitto dure condanne alla dirigenza della multinazionale Eternit, sta assumendo un valore non solo per l'Italia ma anche per tutti quei paesi in cui l'amianto è ancora "legale" e si sta diffondendo la consapevolezza della pericolosità dell'amianto. Quindi, la lotta condotta da lavoratori e cittadini nel nostro paese sta avendo una risonanza internazionale. In Toscana abbiamo avuto il caso eclatante della ex Breda, ma la questione riguarda ancora oggi anche gli edifici privati e pubblici. Per quest'ultimi la Regione ha già concluso una mappatura e attualmente sono ancora 725 gli edifici pubblici sul suolo toscano che presentano manufatti in amianto dannosi per la salute. Ora si tratta di procedere con il censimento degli edifici privati, ma servono risorse che sono state chieste al governo da tempo e ancora non arrivano. In entrambi i casi, poi, ci sarà il problema della rimozione e dello smaltimento, cosa davvero complessa, ma necessaria. Ma intanto l'iniziativa per la messa al bando in Europa è importante per fermare ulteriori produzioni e utilizzazioni del materiale killer».

Sulla questione interviene anche Legambiente che sottolinea che dopo 20 anni dall'entrata in vigore della legge 257/92 che mise al bando l'amianto in Italia «Ancora oggi sulla fibra killer si continuano a fare stime senza sapere esattamente quanto e in quali luoghi si trovi. Il Cnr ha calcolato che ci sono oltre 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale (prendendo in considerazione però solo le onduline di cemento amianto) mentre secondo i dati elaborati da Legambiente in un dossier, ancora oggi sono in attesa di bonifica circa 50mila edifici pubblici e privati e 100 milioni di metri quadrati strutture in cemento-amianto, a cui vanno aggiunti 600mila metri cubi di amianto friabile».

L'associazione ambientalista ricorda che «Le Regioni, secondo quanto previsto dalla legge, avrebbero dovuto predisporre un Piano di censimento, bonifica e smaltimento dopo 180 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, ma nonostante l'urgenza del problema ancora in 4 regioni tale piano è in corso di approvazione (Puglia, Abruzzo, Molise e Calabria). E anche laddove il piano esiste, le azioni che lo dovrebbero seguire, come la mappatura dei manufatti contaminati, difficilmente arrivano».

Secondo Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, «Sulla questione amianto da parte dello Stato come delle Regioni permane un preoccupante immobilismo e anche laddove qualcosa si muove le risorse e le forze investite per risolvere il problema sono sempre troppo poche. E addirittura rischiano di essere cancellati anche provvedimenti positivi nella lotta all'amianto come l'extra-incentivo di 5 centesimi a kwh, previsto dal quarto conto energia, per chi sostituisce le coperture in eternit con pannelli fotovoltaici. Un provvedimento che ha permesso di realizzare ottimi risultati, come dimostra la campagna di Legambiente e AzzeroCO2 Eternit Free".

Proprio in questi giorni si discute del futuro sistema incentivante e dalle prime bozze circolate sui media, è molto probabile che l'extra-incentivo venga eliminato."Se la notizia dovesse essere confermata verrebbe meno l'unica forma di contributo nazionale che permette di sostenere i costi delle bonifiche, rendendo così più difficile e onerosa l'eliminazione dell'amianto con gravi danni per la salute dei cittadini e per gli operatori del settore delle energie rinnovabili».

Gli ultimi dati pubblicati dal Registro Nazionale Mesoteliomi istituito presso l'Inail (ex Ispesl), che dal 1993 censisce il tumore dell'apparato respiratorio strettamente connesso all'inalazione di fibre di amianto, «Sono oltre 9.000 i casi riscontrati fino al 2004, con un esposizione che circa il 70% delle volte è stata professionale. Nessuna regione è esclusa e tra le regioni più colpite ci sono il Piemonte (1.963 casi di mesotelioma maligno), la Liguria (1.246), la Lombardia (1.025), l'Emilia-Romagna (1.007) e il Veneto (856). E si prevede che i casi tenderanno ad aumentare nei prossimi anni».

«Ecco perché - dice Ciafani - è necessario non perdere altro tempo e intervenire con decisione su tutto il territorio nazionale anziché procedere con azioni a macchia di leopardo, per arrivare presto a concludere il censimento e poi passare alle operazioni di bonifica. E' inutile dire che devono essere investite risorse pubbliche che permettano di avviare gli interventi di risanamento insieme alla pianificazione e alla realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento dei materiali».

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