[12/04/2012] News

Gas serra: al via le consultazioni per rivedere l'Ets della Nuova Zelanda

Il governo di centro-destra della Nuova Zelanda ha pubblicato "Updating the New Zealand Emissions Trading Scheme: A consultation document", avviando così una consultazione pubblica sui cambiamenti all'Ets. Nel 2001 era stato costituito un gruppo indipendente che ha indicato quali modifiche dovrebbero essere apportate all'Ets neozelandese entro i prossimi 5 anni. Il panel di esperti ha svolto ampie consultazioni, ricevendo più di 150 contributi da enti pubblici, imprese e associazioni ed ha raccomandato che il governo preveda una transizione graduale verso tutti gli obblighi a breve termine, ma anche di dare alle imprese certezza su quando si troveranno a far fronte all'intero costo delle loro emissioni. Il gruppo ha inoltre raccomandato che il governo includa nell'Ets  anche la gestione delle foreste, soprattutto per quanto riguarda le foreste pre-1990. L'Ets neozelandese deve anche «riflettere lo sviluppo del fronte internazionale» dei vari Emissions trading scheme, a partire da quello europeo preso come modello di riferimento da molti Paesi. L'annuncio fa seguito alla prima revisione obbligatoria dell'Ets avvenuta nel 2011 e che  ha raccomandato diversi miglioramenti, tra i quali di estendere  la fase transitoria di applicazione del regime e i diversi  aspetti di come viene gestita la silvicoltura.

Il documento consultivo che contiene le  proposte di modifica al New Zealand Ets  è stato illustrato dai ministri al cambiamento climatico,  Tim Groser,  e dell'industria primaria, David Carter e Guy Nathan, che hanno ribadito: «L'Ets è il modo più efficace ed efficiente in cui possiamo ridurre le nostre emissioni e fare la nostra parte equa sul problema globale del cambiamento climatico».

Secondo Groser, «Le proposte riflettono una serie di raccomandazioni del panel, tenendo conto degli sviluppi sul fronte internazionale in seguito alla meeting sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite a Durban lo scorso dicembre. Queste modifiche proposte consentiranno alla Nuova Zelanda di fare la sua parte, garantendo nel contempo che l'Ets non incida eccessivamente sulle imprese e sulle famiglie».

La consultazione durerà fino all'11 maggio con una serie di nationwide hui/meetings  previsti per le parti interessate. Le modifiche proposte dal governo comprendono: una fase più graduale delle "misure di transizione"  messe in atto per le imprese; l'introduzione di maggiori poteri espliciti per il governo di mettere all'asta le New Zealand Units all'interno di un massimale globale e di limitare l'utilizzo di quote estere nel sistema Ets; l'introduzione di compensazioni per i proprietari di foreste pre-1990 e un riesame del livello di compensazioni previste. Rispetto alla revisione 2014, si prevede un rinvio di massimo tre anni dell'inclusione del settore agricolo.

Guy ha sottolineato che «I forestali sono parte integrante del sistema Ets, è per questo che il governo si è battuto duramente per influenzare le regole internazionali di Kyoto per garantire che riflettano i benefici ambientali del settore forestale».

Per conto suo Carter ha affrontato un argomento molto spinoso, visto che gran parte delle emissioni di gas serra neozelandesi vengono dall'allevamento e dalle attività agricole: «Per quanto riguarda l'inclusione dell'agricoltura nel sistema Ets, la posizione del governo è chiara. L'agricoltura entrerà solo se i nostri partner commerciali faranno più progressi in materia di lotta ai cambiamenti climatici e ci saranno tecnologie pratiche per gli agricoltori per ridurre le emissioni».

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