[11/04/2012] News

La più vecchia centrale nucleare francese investirà 18 milioni di euro per "irrobustirsi"

Gli ambientalisti francesi e tedeschi chiedono a gran voce la chiusura della centrale nucleare di Fessenheim, il più vecchio impianto nucleare del Paese situato nel dipartimento dell'Haut-Rhin, ma come risposta è arrivato l'annuncio di un investimento da 15 milioni di euro per rafforzare il suo reattore numero 1.
Inoltre, secondo quanto hadetto a "Dernières Nouvelles d'Alsace" un responsabile della centrale nucleare di Fessenheim, attualmente sottoposta a test, «Si doterà anche di un rifornimento di acqua supplementare sotto forma di un pozzo di pompaggio nella falda freatica, un investimento valutato tra 2 e 3 milioni di euro».

I due cantieri rappresentano le principali prescrizioni tecniche imposte dall'Autorité de sûreté nucléaire française (Asn) nel luglio 2011, quando annunciò che si poteva andare avanti ancora per 10 anni con lo sfruttamento del reattore 1, scatenando forti proteste e manifestazioni.

Fessenheim è in funzione dal 1977 ed è la più vecchia centrale nucleare francese in attività. E' dotata di due reattori da 900 megawatt ciascuno. Il reattore 2 dovrebbe essere chiuso all'inizio del 2013, ma è più che probabile che l'Asn darà il via libera al proseguimento dell'attività per altri 10 anni. E pensare che solo il 20 marzo il reattore 2 di Fessenheim era andato in arresto automatico a causa di «Un mal funzionamento del trasformatore principale».

Dopo l'esplosione mortale al Centre de traitement et de conditionnement de déchets de faible activité (Centraco) di Marcoule nel settembre 2011 ed un rapporto parlamentare che constatava «La scomparsa progressiva della cultura della sicurezza» nel nucleare francese, la catena degli incidenti nelle centrali nucleari francesi si è allungata: il 5 aprile il reattore 2 della centrale di Saint-Laurent-des-Eaux (Loir-et-Cher) è andato in arresto automatico a causa del blocco di una pompa d'acqua; lo stesso giorno, dopo due principi di incendio a Penly (Seine-Maritime) si è verificata anche una fuga di acqua radioattiva da una pompa di raffreddamento del circuito primario .

Bruno Chareyron, della Commission de recherche et d'information indépendantes sur la radioactivité (Criirad) spiega: «Una fuga dal circuito porimario rappresenta una défaillance estremamente grave. E' questo circuito che e previsto per assicurare il raffreddamento costante del reattore». Ma l'Edf che gestisce la centrale e l'Asn hanno derubricato i tre incidenti nello stesso impianto a poca di poco conto.

Il Criirad ricorda però che «Questo non è un incidente che può essere banalizzato quanto alla sua origine ed alle conseguenze potenziali di questo tipo di disfunzione».

La divisione di Caen dell'Asn ha ispezionato il 6 aprile il sito di Penly ed ha provvisoriamente classificato l'incidente al ivello 1, il più basso della scala Ines, perché non ha avuto conseguenze dirette sull'ambiente. Ma anche se l'Asn ha assicurato che renderà pubblici i risultati dell'ispezione entro qualche giorno, la cosa non convince Greenpeace France che sottolinea «Sono immediatamente necessarie delle investigazioni per identificare le cause dell'incidente, così come le sue conseguenze, soprattutto sul circuito primario... al termine di questo lavoro, l'Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire (Irsn) rimetterà le sue conclusioni all'Asn. Ma l'Autorité de sûreté nucléaire dovrebbe esigere da Edf un controllo di tutte le pompe di raffreddamento dell'insieme dei suoi siti. Perché una fuga nel circuito primario rappresenta una grave défaillance perché estremamente prossima al punto più sensibile del reattore. Fino a qui niente lascia pensare che sia solo nella centrale di Penly che si produce questo tipo di incidente, dato che il reattore n°2 ha solo 20 anni. Pertanto, questo reattore deve funzionare ancora 10 anni, second le norme francesi, forse 40 anni secondo le volontà del governo francese e di Edf».

Il pensiero va subito alla vecchissima Fessenheim con i suoi 35 anni di vita che si appresta a durare 45 anni...

E Greenpace France conclude: «Chi sa se, nello stesso caso, un altro reattore si sarebbe messo automaticamente in arresto come quello che si è prodotto a Penly? Un incidente che, in un'industria classica, potrebbe apparire banale, diventa grave quando colpisce il centro nevralgico di un'installazione nucleare».

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