[03/04/2012] News

Mar Caspio, il difficile puzzle dei confini e degli interessi petroliferi e gasieri

Il ministro degli esteri russo Sergei Lasrov, in visita a Baku, la capitale dell'Azerbaigian, ha detto oggi: «Sono persuaso che tutte le questioni relative all'utilizzo del Mar Caspio debbano essere regolate tenendo conto delle opinioni dell'insieme dei Paesi rivieraschi (cioè di Azerbaigian, Iran, Kazakistan, Russia e Turkmenistan, ndr), e che rivesta un'importanza particolare l'accelerazione del lavoro alla Convenzione sullo  status del Caspio».

Ieri, intervenendo all'università di Erevan, la capitale della vicina Armenia nemica giurata dell'Azerbaigian, Lavrov era stato meno diplomatico, indicando i "nemici" per nome e cognome: «La Russia giudica inaccettabile ogni decisione sullo status del Mar Caspio che sia adottata senza che il parere dei Paesi rivieraschi sia tenuto di conto. Una decisione presa  senza consultare i Paesi rivieraschi sul modo di utilizzare il Mar Caspio è inaccettabile, soprattutto se è adottata con la partecipazione dell'Unione europea, situata lontano da questa regione. La Russia pensa che i cinque Stati del Caspio debbano regolare queste questioni senza ascoltare le suggestioni altrui e senza reagire alle scelte  soventi provocatorie dei Paesi esterni alla regione». L'avvertimento all'infedele Azerbaigian è evidente e quello all'Ue ed alla Turchia, una destinataria e l'altra possibile Paese di transito del gas del Caspio, è pesantissimo.

Prima del crollo dell'Unione sovietica, nel 1991, lo status del Mar Casio era regolamentato dagli accordi sovietico-iraniani del 1921 e del 1940, mentre dopo l'indipendenza di Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan  sono stati avviati nuovi negoziati con l'Iran.  I tre Paesi chiedono di dividere il Caspio secondo la "linea mediana", mentre l'Iran vorrebbe dividerlo in cinque settori uguali, il 20% della superficie ad ogni Paese, un'idea che l'Azerbaigian respinge nettamente. Alla fine i cinque5 Paesi non sono riusciti nemmeno a mettersi d'accordo su cosa sia la "linea mediana". 

L'unico accordo raggiunto rimane quello del 2003, la convenzione quadro di Teheran per la protezione dell'ambiente del Mar Caspio, che ha avuto poco effetto, vista la condizione ecologica in peggioramento del più grande mare interno del pianeta.  

Ma il vero motivo del contendere sono le riserve di petrolio e gas del Caspio, una torta che i russi non vogliono mollare e  che piace molto anche agli europei, pronti a blandire in ogni modo gli azeri e gli stati autoritari dell'Asia centrale..

 

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