[03/04/2012] News toscana

Siccità: Asa per ora non è preoccupata, ma all’Elba già non si dormono sonni tranquilli

Anche nel territorio in cui Asa gestisce il servizio idrico integrato la siccità si fa sentire, sebbene le preoccupazioni siano complessivamente meno accentuate rispetto ad  altre aree della Regione.  «Il 2011 è stato un anno caratterizzato da scarse precipitazioni, tale da essere considerato uno dei meno piovosi degli ultimi 60 anni - spiegano da Asa - La pioggia caduta non è stata efficace per ricaricare gli acquiferi alluvionali delle nostre due pianure più importanti, ovvero la Val di Cornia e la Val di Cecina. I mesi autunnali rappresentavano per i nostri acquiferi il periodo della ricarica delle falde e l'andamento è stato nettamente positivo sia nel 2009 che nel 2010. Oggi stiamo invece assistendo ad un abbassamento dei livelli di falda. Ad esempio, il livello della falda della Val di Cornia, in prossimità dei nostri pozzi (Località Casetta di Cornia, Suvereto), a febbraio 2012 è di - 2,44 metri sul livello del mare. Si deve sottolineare - hanno continuato da Asa - che il livello medio odierno della falda è sì più basso di quelli del 2009 e del 2010 (anni in cui, nello stesso mese di febbraio, era superiore al livello del mare), ma resta comunque più alto di quelli del 2003 e del 2007, anni in cui la siccità fu intensa (nel 2003 si arrivò ad un eccezionale - 9 metri sul livello del mare, registrato ad ottobre).

Inoltre, tenuto conto che la soglia di emergenza è di - 10 metri sul livello del mare, possiamo dire che per ora i livelli piezometrici dei nostri pozzi non presentano valori tali da destare molta preoccupazione. Tutto dipenderà ovviamente dalle piogge primaverili, che dovranno essere efficaci ed utili per la ricarica: in termini di tempo, tutto dipenderà da ciò che accadrà nei prossimi 2-3 mesi». Il quadro delineato da Asa non rassicura completamente il territorio elbano (una parte importante dell'approvvigionamento idrico isolano arriva dalla condotta sottomarina collegata al continente e alla falda della Val di Cornia), dove si registra nel periodo estivo un aumento eccezionale del consumo di acqua potabile legato all'altissima affluenza turistica. Già la scorsa estate, per circa una ventina di giorni, i comuni hanno dovuto far fronte a numerosi razionamenti notturni e per la prossima stagione sono possibili disagi simili. Nel medio periodo, invece, se verranno realizzate le infrastrutture necessarie, i disagi saranno fortemente ridotti anche nell'isola, se non completamente eliminati. «Asa si sta attrezzando per la realizzazione di nuovi pozzi sul territorio elbano e del dissalatore, che vedrà la luce in una zona costiera vicino Capoliveri. Ciò, oltre all'invaso del Condotto. L'obbiettivo è sfruttare una vecchia cava dismessa nei pressi di Portoferraio destinandola ad invaso di compenso per il centro urbano, riempiendola con l’acqua di impluvio, integrata da acque di pozzo: un invaso della capienza di 80mila m3 che potrebbe fornire 30 litri al secondo se utilizzato continuativamente per un mese. L’intervento costerà un milione e mezzo di euro».

L'azienda intanto invita la cittadinanza di tutto il territorio in cui gestisce il servizio idropotabile ad utilizzare in modo razionale l'acqua (evitando, per esempio, di usare l'acqua di acquedotto per irrigare giardini o campi, riempire piscine, lavare automobili, eccetera). «Per quanto riguarda le voci sull'aumento delle tariffe in vista della eventuale siccità, ribadiamo che non c'è relazione tra le tariffe e la siccità e che, qualora davvero si manifestasse, si tradurrebbe essenzialmente in una difficoltà sul piano della distribuzione dell'acqua» hanno concluso da Asa.

 

Torna all'archivio