[30/03/2012] News toscana

Bidoni tossici: c'è un piano di recupero ma non i risultati delle analisi dei fondali

A tre mesi dalla giorno dell'incidente, ieri pomeriggio, in Capitaneria, è stato presentato il piano di recupero dei fusti "tossici" caduti a largo di Gorgona il 17 dicembre. Per i risultati delle analisi effettuata dalla Società Atlantica navigazioni (proprietaria del cargo Venezia), ci sarà invece ancora da aspettare più di un mese.

"La società - si legge in una nota della Guardia Costiera - presenterà anche gli esiti complessivi delle analisi sulla colonna d'acqua e sul sedimento del fondo del mare dei materiali campionati durante la campagna della nave Minerva Uno ed ha già anticipato oggi il report preliminare con descrizione delle caratteristiche principali dei materiali campionati nel sito e ricerca del catalizzatore esausto nel sedimento. Tali analisi preliminari verranno passate agli enti competenti per le valutazioni del caso. Analisi su campioni "speculari" sono in corso anche da parte di Arpat", si legge nel comunicato della Capitanerai. Al momento, gli unici rilievi ambientali conosciuti sono quelli dell'Arpat che ha allestito 18 punti di monitoraggio in aree vicino alla costa e un primo esame del pescato dell'Istituto superiore di Sanità.

Durante l'incontro tecnico di ieri, la società ha comunque ribadito l'adesione al piano di monitoraggio di medio periodo, proposto dalla Regione Toscana, che prevede l'effettuazione di battute di pesca scientifica, nella zona della dispersione dei relitti del carico della nave (con modalità analoghe a quella effettuata il 23 u.s.), con frequenza mensile e con una durata di almeno sei mesi. Il piano prevede inoltre un campionamento di specie ittiche "concordate con le amministrazioni competenti ed i cui risultati possano essere, così, validati dagli enti ed organismi preposti". Secondo quanto riferito dalla Guardia Costiera, il piano di recupero fornisce, da una prima analisi, adeguate tutele sul piano ambientale.

Per portare in superficie i bidoni, verrà utilizzata una nave specializzata con elevate capacità operative (ROV ad alta potenza, gru da 40 tonnellate etc.) che impiegherà per il "salpamento" dei fusti dal fondo del mare dei cassoni stagni, a chiusura ermetica. Ogni contenitore sarà capace di accogliere una decina di bidoni per volta ed all'interno di tali sistemazioni i fusti saranno issati a bordo per il successivo conferimento a ditta specializzata che ne curerà l'idoneo smaltimento.

La campagna di recupero, dato il tempo per la costruzione ed il trasporto dell'attrezzatura necessaria, inizierà approssimativamente il 10 maggio ed avrà una durata di circa 30 giorni lavorativi. "Il nuovo piano di ricerca dei rimanenti bidoni analizzerà, con tecniche analoghe a quelle usate durante la precedente campagna dalla nave scientifica Minerva Uno il tratto di mare interessato dalla rotta intrapresa dalla nave Eurocargo Venezia, per una lunghezza di ulteriori 12 (dodici) miglia e per una larghezza di circa 1.300 metri (800 a dritta, 500 a sinistra), in diretta prosecuzione, verso ovest, dalla zona di rinvenimento dei fusti e dei due semirimorchi", hanno spiegato dalla Capitaneria. La nuova campagna di ricerca, che potrebbe iniziare, a metà aprile, avrà una durata di 7 giorni lavorativi.

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