[30/03/2012] News toscana

"Valdarno mobility management": la mobilità nel Valdarno Superiore diventerà sostenibile?

Riorganizzare e rendere sostenibile la mobilità nel Valdarno Superiore. Questo è in sintesi l'obiettivo della convenzione firmata a Terranuova Bracciolini (AR) tra provincia ed i comuni di  Bucine, Cavriglia, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova per la realizzazione delle fasi finali del progetto integrato "Valdarno mobility management". Con il progetto si intende realizzare nell'area del Valdarno Superiore, in modo coordinato e interistituzionale, interventi che vanno dallo studio del fenomeno traffico alla realizzazione di piste ciclabili, fino alla complessiva gestione del traffico (mobility management).

Lo sviluppo della mobilità ciclabile alternativa e sicura è stata al centro dell'intervento dell'assessore provinciale Antonio Perferi (Nella foto) che ha parlato di una precisa ambizione che verte sul congiungimento territoriale di quelli che oggi sono dei singoli segmenti per creare una rete ampia d'interesse culturale e turistico. In particolare per l'assessore è necessario "saldare" le principali ciclopiste presenti, cioè quella dell'Arno e il Sentiero di bonifica, per offrire ai cittadini e ai turisti 240 km di strutture per la mobilità lenta e dolce.

«Sappiamo che ogni comune ha le proprie specificità per questo abbiamo deciso, come provincia, di ricorrere a un'unità operativa specifica, un team tecnico interno che si chiama "Vie verdi", unico esempio in Toscana di una struttura dedicata a questo ambito. Inoltre, lavoriamo sempre con l'obiettivo di non aggiungere strutture alle strutture, ma riutilizzare e riqualificare il territorio dove possibile».

L'assessore ai trasporti, per realizzare il progetto, intende seguire il percorso già intrapreso per il Sentiero della bonifica, tratto che congiunge Arezzo alla provincia di Siena.

«La provincia di Arezzo - ha sottolineato Perferi - ha ricevuto un riconoscimento europeo come una delle migliori pratiche di programmazione e promozione del territorio. Il Sentiero della bonifica non è solo una pista ciclabile, ma anche un modo pratico per raggiungere circa una sessantina di strutture ricettive, quindi un'opportunità turistica. Questo modello operativo, fatto di coordinamento e sinergia tra i vari enti, è quello che vorremmo riproporre a tutto il territorio provinciale».

Il progetto in cui si prevede di separare fisicamente la mobilità ciclopedonale da quella relativa ai veicoli motorizzati, rendendo il sistema sicuro e contemporaneamente di promuovere il territorio dal punto di vista turistico, è estremamente apprezzabile anche perché si attua su un'area vasta, ma per rendere sostenibile il sistema della mobilità deve essere integrata l'offerta di servizio pubblico su rotaia e su gomma e regolato il traffico privato ad esempio da e per i luoghi di lavoro, avvalendosi  di figure professionali non più "nuove" ma comunque poco utilizzate come i mobility manager.

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