[29/03/2012] News

Carenza idrica e investimenti: il Wwf ha messo a punto uno strumento utile per le aziende

Grazie al ‘Water Risk Filter' il nuovo strumento globale on line del Wwf, da ieri disponibile sul web (Waterriskfilter.panda.org), grandi imprese ed investitori, mappando i bacini idrici mondiali e classificandone la vulnerabilità sotto i diversi aspetti (dalla scarsità d'acqua mensile e stagionale ai livelli d'inquinamento, dai rischi per la biodiversità e per la sicurezza, fino agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici), potranno avere a disposizione una guida per valutare e mitigare i rischi legati alle risorse idriche, derivanti sia dalla propria filiera produttiva che dal bacino idrico interessato.

Per avere accesso alle informazioni si dovrà solo compilare un questionario riservato con i propri dati. Il progetto è stato presentato dal Wwf insieme a Deg, istituto d'investimento tedesco impegnato nell'ambito dell'analisi dei rischi e delle opportunità legati ai cambiamenti climatici e alle risorse idriche, che ha contribuito allo sviluppo di questo nuovo strumento. Grazie alla piattaforma web ‘Water Risk Filter', in cui sono riportate mappe interattive dei bacini idrici mondiali classificati in base al tipo di rischio, un database di 235 schede tecniche su Paesi e territori, casi studio, informazioni industriali e geografiche, le aziende potranno conoscere il rischio d'impresa specifico legato al proprio approvvigionamento idrico e alle criticità ambientali nell'area geografica indicata, utile quindi anche ad orientare investimenti e pianificare mitigazioni.

Il grado di pericolosità sarà indicato per ogni variante con il colore rosso, per un rischio alto, giallo (rischio intermedio), verde (rischio basso). Tre le categorie di rischio in cui possono incorrere aziende e investitori puntando su un determinato bacino idrico: fisico (scarsità di acqua, abbondanza di acqua o inquinamento della stessa); normativo (prezzo dell'acqua, diritti legati all'acqua, regole prevedibili, trasparenti e adattabili alle circostanze in continua evoluzione); reputazionale (la crescente consapevolezza dell'uso da parte delle aziende di risorse idriche può influire sulla percezione del brand).

«Il Water Risk Filter identificherà le ‘zone rosse' delle risorse idriche, ovvero i luoghi in cui la carenza di acqua crea rischi per gli investimenti- ha spiegato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia- La proposta non è quella di abbandonare quei luoghi: dal punto di vista pratico ciò non sarà possibile. Al contrario, dobbiamo adoperarci per trasformare il rischio più alto, indicato in rosso, in una situazione meno critica, indicato con il colore verde, e gestire al meglio le risorse nell'ambito della loro scarsità».

Il Water Risk Filter si inserisce all'interno di una più ampia strategia del Wwf per una gestione sostenibile delle risorse idriche del pianeta: la cosiddetta ‘Water Stewardship', che ha lo scopo di ridurre gli impatti dell'impronta idrica delle attività umane sui bacini idrici mondiali, conciliandosi allo stesso tempo con le esigenze del business e dello sviluppo agricolo.

«La carenza di acqua deve rappresentare un elemento di preoccupazione per tutti non solo per gli ambientalisti- ha sottolineato Jim Leape, direttore generale del Wwf Internazionale- Per le aziende la scarsità idrica costituisce un problema rilevantissimo. Se cooperiamo, assieme anche ai governi, possiamo creare piani di gestione delle risorse idriche in grado di allocare acqua in maniera meno insostenibile dell'attuale, alle persone, alla natura e alle aziende».

Le imprese sono inconsapevoli di come una gestione sostenibile dell'acqua nei loro impianti produttivi possa avere benefici anche per il reddito. Deg ha utilizzato il Water Risk Filter per aiutare i propri clienti a identificare e mitigare il rischio idrico nelle attività commerciali. «La disponibilità di risorse idriche è la problematica chiave maggiormente sottovalutata all'interno delle aziende che stiamo finanziando, ma riteniamo che gli istituti finanziari possano aiutare le aziende a diventare più sostenibili nella loro performance- ha precisato Bruno Wenn, presidente di Deg- La nostra attività con il Wwf è volta ad andare oltre i rischi, e mostra modalità pratiche per trasformarli in opportunità di business».

Lo strumento è stato molto apprezzato anche da Ivo Mulder, Program officer per Biodiversità, Ecosistemi, Acqua e Finanza dell'Unep. «Per molto tempo le istituzioni finanziarie si sono focalizzate sui cambiamenti climatici come l'impatto ambientale con la ricaduta più significativa sui prodotti di finanziamento, investimento e assicurativi. Lo scenario sta cambiando velocemente con la questione idrica che emerge oltre il rischio reputazionale. L'eventualità che la questione idrica influenzi il merito creditizio e l'interesse sui prestiti ai clienti è ormai concreta» ha concluso Mulder.

 

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