[27/03/2012] News

Residui dei pesticidi: modifiche ai livelli massimi consentiti

Uno dei metodi più comuni per proteggere i vegetali dall'azione degli organismi nocivi è rappresentato dall'impiego degli antiparassitari. Ma l'utilizzo di tali sostanze - che molto spesso sono nocive - può implicare che la stessa sostanza residui nei prodotti, negli animali nutriti con tali prodotti o anche, per esempio, nel miele prodotto dalle api.

Dato che per il legislatore europeo occorre dare la priorità alla salute pubblica rispetto agli interessi di protezione dei vegetali, è necessario che tali residui non siano presenti a livelli tali da comportare rischi inaccettabili per l'uomo e per gli animali.

L'Ue, dunque, emana un nuovo regolamento (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi) che modifica i livelli massimi di residui (Lmr) di una serie di sostanze attive presenti nei fitosanitari (nello specifico modifica alcuni allegati contenuti nel regolamento del 2005, numero 396 concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale). In particolare vengono modificati i livelli massimi di residui di amidosulfuron, azossistrobina, bentazone, bixafen, ciproconazolo, fluopyram, imazapic, malation, propiconazolo e spinosad.

I livelli massimi di residui (Lmr) di tali sostanze sono stati fissati dal regolamento del 2005, tranne che per il fluopyram e l'imazapic (per questi era applicabile il valore per difetto pari a 0,01 mg/kg). Sono state, però, presentate una serie di domande per la modifica degli Lmr su diversi prodotti vegetali.

Queste domande sono state valutate dagli Stati membri interessati e le relazioni di valutazione sono state trasmesse alla Commissione. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha esaminato le domande e le relazioni di valutazione, con particolare riguardo contro i rischi per i consumatori e ha formulato pareri motivati sugli Lmr proposti. L'Autorità ha trasmesso questi pareri alla Commissione e agli Stati membri e li ha resi pubblici.

Nei suoi pareri motivati l'Autorità ha concluso che, quanto all'uso di bentazone nei piselli con e senza baccello, gli Lmr erano già stati fissati ai livelli corrispondenti agli usi autorizzati previsti. Per i fagioli e le lenticchie l'Autorità ha proposto Lmr più bassi, in base al presupposto che gli attuali Lmr non fossero più necessari. Ma in mancanza di informazioni a conferma di tale presupposto, la Commissione sostiene che sia opportuno lasciare invariati i Lmr.

Per quanto riguarda il fluopyram - fatta eccezione per frutta a guscio, pomacee, ciliegie, fragole, patate, cipolle, leguminose, arachidi, semi di colza, semi di soia, granturco, segala, sorgo, frumento e barbabietole da zucchero - non è stato presentato alcun elemento probatorio circa l'autorizzazione, negli Stati Uniti, di coltivazioni per le quali erano richiesti limiti di tolleranza all'importazione.

Quanto al malation nella camomilla, l'Autorità ha proposto due Lmr: uno basato sui dati relativi ai residui a decorrere dal 2007 e un secondo che tenga conto di eventuali cambiamenti delle pratiche agricole in Egitto dopo il 2007. Ma dal momento che non si sono accertati cambiamenti, la Commissione ritiene opportuno scegliere la prima proposta dell'Autorità. Per quanto concerne l'uso dello spinosad su more di rovo e lamponi, l'Autorità ha concluso che i dati non erano sufficienti a giustificare gli Lmr richiesti.

Per quanto riguarda tutte le altre domande, l'Autorità ha concluso che tutte le prescrizioni relative ai dati erano soddisfatte e che, sulla base di una valutazione dell'esposizione di 27 gruppi di consumatori europei specifici, le modifiche degli Lmr richieste erano accettabili dal punto di vista della sicurezza dei consumatori. L'Autorità ha tenuto conto delle più recenti informazioni sulle proprietà tossicologiche delle sostanze. Né l'esposizione a queste sostanze dovuta al consumo di tutti i prodotti alimentari che possono contenerle, né l'esposizione a breve termine dovuta a un consumo eccessivo dei prodotti in questione sono risultate rischiose circa il superamento della dose giornaliera accettabile o della dose acuta di riferimento. 

 

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