[26/03/2012] News

Venezia: subsidenza ed effetti del global warming pił veloci del previsto

Lo studio "Recent Subsidence of the Venice Lagoon from Continuous GPS and Interferometric Synthetic Aperture Radar" pubblicato da "Geochemistry, Geophysics, Geosystems" iol giornale dell'American Geophysical Union, realizzato da un team di ricercatori composto dagli italiani Alessandro Ferretti, Fabrizio Novali, Alfio Fumagalli e da Yehuda Bock e Shimon Wdowinski, evidenzia che «Le regioni costiere sono sempre più interessate da grandi tempeste e dall'innalzamento del livello dei mari previsto dai modelli del global warming, che aggravano la situazione nella città di Venezia dove le maree inducono inondazioni stagionali associate ad una subsidenza naturale ed antropica che sono problemi perenni».

La ricerca, prendendo spunto dagli sforzi per proteggere Venezia dall'aumento del livello del mare valuta la subsidenza nella laguna di Venezia negli ultimi dieci anni attraveso una analisi combinata delle posizioni temporali Gps 2001.55 - 2.011,00 di quattro stazioni installate dal Magistrato alle Acque di Venezia e migliaia di migliaia di osservazioni InSar permanent scatterers realizzate utilizzando immagini Radarsat-1 immagini 2003,3 - 2.007,85, la ricerca ha stabilito che «Le subsidenze nella laguna nord continuano ad una velocità di 2 - 3 mm/anno, mentre le subsidenze nella laguna sud a 3 - 4 mm/anno. Nella città di Venezia la subsidenza continua ad una velocità di 1 - 2 mm/anno, in contrasto con gli studi geodetici nell'ultimo decennio del XX secolo, che suggerivano che la subsidenza si era stabilizzata».

I risultati Gps indicano «Una generale inclinazione della subsidenza verso est e che il tasso di subsidenza naturale in relazione al ritiro della placca adriatica in subduzione sotto l'Appennino è di almeno 0,4 - 0,6 mm/anno. Le nostre analisi Gps ed InSar combinate dimostra un'alta risoluzione spaziale nella direzione verticale con una precisione di 0.1 - 0.2 mm/anno rispetto al global reference frame».

I ricercatori sottolineano che «I continui sforzi per mettere in sicurezza la città di Venezia dalle inondazioni devono anche tener conto dei significativi tassi di subsidenza locali e regionali, nonché del previsto aumento del livello del mare».

Quindi Venezia, costruita su oltre 100 piccole isole all'interno della laguna veneta tra il Po e il Piave, è purtroppo ancora meno stabile di quel che si pensasse e non solo il livello dell'acqua aumenta ogni anno, ma la città stessa si "inclina".

Il capo del team di ricerca, Yehuda Bock dalla Scripps institution of oceanography dellUniversità della California di San Diego spiega: «Abbiamo trovato che la città si abbassa in media di 1 - 2 millimetri all'anno. Il tasso sembra piccolo, ma è importante. Al ritmo attuale, in 20 anni, il terreno potrebbe sprofondare fino a 80 millimetri. Ancora una volta, questo può sembrare piccolo, ma ci parla degli aspetti a lungo termine del destino di Venezia». Inoltre Venezia si sta inclinando: la parte occidentale della città è più alta rispetto a quella orientale e l'inclinazione è andata avanti ad una media di 1-2 millimetri all'anno.

Quando ormai decenni fa, fu scoperto che Venezia stava affondando gli scienziati capirono che il pompaggio delle acque di falda era una delle cause principali e per un po' si è creduto che bastasse porre un freno a questo emungimento per risolvere il problema. Ora la nuova ricerca dimostra che il cedimento continua e bisogna trovare altri modi per salvare questa nostra magnifica città unica al mondo.

Ma mentre si costruisce il famigerato "Mose" i ricercatori dicono che «Purtroppo, la causa può essere qualcosa su cui l'uomo non ha alcun controllo», come la tettonica a zolle. Venezia è adagiata sulla placca adriatica che "scivola" sotto la placca continentale a formare le montagne dell'Appennino. Inoltre, la compattazione del fondale per il peso degli edifici continua a spingere le isole verso il basso.

Lo studio prende in esame anche la realizzazione delle dighe e delle opere contro le alte maree già realizzate che si vorrebbero realizzare ma Bock dice che «Tuttavia, anche queste i sono costruite su un terreno che sta affondando. Pure i costruttori devono tenerne conto».

Inoltre le isole, le lingue di terra e le barene che proteggono la laguna di Venezia dal Mare Adriatico sono destinate ad "affondare" notevolmente nei prossimi decenni a causa dell'aumento del livello del mare e quindi dovranno inoltre essere rafforzata. «Mantenere a galla Venezia sarà sicuramente un compito monumentale per molte generazioni a venire», conclude Bock.

Torna all'archivio