[26/03/2012] News

Vertice sul nucleare a Seul, Monti: l'Italia impegnata solo sul fronte della sicurezza

E' iniziato tra le contestazioni degli attivisti antinucleari il vertice di Seul (Corea del Sud) sulla sicurezza nucleare, secondo capitolo dell'incontro che si tenne a Washington nel 2010 dove per volontà, in particolare del presidente americano Barack Obama, è iniziato un percorso difficile per mettere il pianeta a riparo dalla minaccia nucleare militare ma anche civile come ha dimostrato il recente disastro di Fukushima.

Obama in un incontro pre-vertice tenuto all'Università di Seul ha lanciato segnali di pace a Corea del Nord ed Iran annunciando unità di intenti con la Cina e la possibilità di ridurre ulteriormente l'arsenale nucleare statunitense (Obama ne parlerà a maggio con il presidente russo Vladimir Putin), ma i due paesi devono abbandonare i loro programmi nucleari. Vedremo gli sviluppi in questi giorni ma non sono attese grandi decisioni.

Per l'Italia a Seul è presente il premier Mario Monti, che durante il suo intervento in occasione del pranzo di lavoro tra i leader internazionali che partecipano al Summit a ringraziato Obama «per avere promosso i Vertici sulla sicurezza nucleare e per aver favorito un passo in avanti concreto nella prospettiva, da lui delineata a Praga nel 2009, di un mondo più sicuro per tutti e libero da armi nucleari, che l'Italia fortemente sostiene».

Monti si è poi soffermato sulla sicurezza degli impianti nucleari per la produzione di energia ricordando quanto avvenuto un anno fa. «Il grave incidente di Fukushima, ha risvegliato bruscamente l'attenzione internazionale sulla sicurezza delle centrali nucleari. Ancora una volta constatiamo che le conseguenze globali di un incidente nucleare non conoscono confini. Occorrerà continuare a lavorare perché la sovranità nazionale non costituisca un ostacolo all'adozione di regole comuni e standard internazionali più stringenti, allo scambio di informazioni, alla trasparenza, all'adozione di meccanismi di revisione internazionali obbligatori, ed affinché sia riconosciuto il ruolo centrale dell'Aiea. L'Italia è fra i paesi che auspicano il rafforzamento del regime internazionale di sicurezza nucleare e sostiene l'introduzione di verifiche internazionali obbligatorie».

A questo proposito il presidente del Consiglio ha ribadito i programmi dell'Italia dopo l'esito referendario del giugno 2011 «La consultazione popolare del giugno 2011, che ha portato all'arresto dei programmi per la produzione elettrica da fonte nucleare, non ha diminuito il nostro impegno per il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza nucleare nel paese, in Europa e nel contesto mondiale. Continuiamo a questo fine a destinare risorse ingenti alla sicurezza nei nostri programmi nazionali per il decommissioning delle centrali nucleari dismesse e la gestione dei rifiuti radioattivi (ma ancora manca l'individuazione dei siti anche per i rifiuti radioattivi ospedalieri ndr) e siamo fra i paesi che più contribuiscono ai programmi internazionali in questo settore».

Monti ha fatto poi uno specifico riferimento alle attività di formazione della Scuola internazionale per la sicurezza di nucleare di Trieste che è destinata a diventare un'iniziativa permanente. «I primi corsi si sono tenuti nell'aprile 2011 con 45 partecipanti provenienti da 43 paesi mentre i prossimi avranno luogo in maggio 2012. Dato il successo ottenuto, contiamo di rendere permanente questa iniziativa considerato che l'Italia ha sempre sostenuto l'importanza dell'istruzione e della formazione, quale strumento indispensabile per contrastare il terrorismo nucleare, creare un'infrastruttura nucleare sicura e promuovere una cultura della sicurezza» ha concluso Monti

 

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