[23/03/2012] News

Siccità: la Cina accelera la realizzazione dei “fiumi artificiali” sud-nord

Piano quinquennale per l’accesso all’acqua potabile per 298 milioni di abitanti rurali

Di fronte all'aumento della siccità e dei consumi idrici, la Cina sta accelerando i lavori di adduzione sud-nord dell'acqua, e la commissione incaricata del progetto dal Consiglio degli affari di Stato (il governo cinese) ha assicurato che «alcuni canali di adduzione saranno presto operativi». Una volta terminato il colossale progetto dei "fiumi artificiali" comprenderà tre canali principali per trasportare l'acqua verso il nord industriale assetato e sovrappopolato: orientale, centrale ed occidentale.

Il vice-premier cinese Li Keqiang, che è anche direttore della Commissione per i lavori di adduzione sud-nord del Consiglio degli affari di Stato, ha detto che «il ricollocamento degli abitanti interessati dal progetto prosegue bene. Il canale  orientale sarà aperto prossimamente, mentre il canale centrale entrerà in servizio nel 2014. Il progetto sarà benefico per il nord del Paese, una regione arida che soffre da diversi anni di una siccità ricorrente. Pechino e la vicina città di Tianjin hanno registrato quest'inverno un calo del 40% delle loro precipitazioni in rapporto agli anni precedenti».

La gigantesca opera ha preso il via  alla fine del 2002 e i finanziamenti per realizzarla nel 2011 erano arrivati a 57,8 miliardi di yuan (9,2 miliardi di dollari), mentre il volume degli investimenti totali aveva raggiunto i 137,6 miliardi di yuan.

Alla fine della stessa riunione, alla quale ha preso parte il primo ministro Wen Jiabao, un comunicato del Consiglio degli affari di Stato ha annunciato l'approvazione di un piano quinquennale che «si sforzerà di risolvere i problemi di accesso all'acqua potabile per 298 milioni  di abitanti rurali dal 2011 al 2015. Un totale di 114.000 scuole e circa l'80% della popolazione delle aree rurali avranno accesso all'acqua potabile grazie a degli impianti centralizzati di approvvigionamento idrico».

Durante l'11esimo piano quinquennale 2006 - 2011, la Cina ha speso 105 miliardi di yuan per fornire l'acqua potabile a 210 milioni di abitanti delle zone rurali. Nel comunicato del governo si lamenta per la cattiva qualità dell'acqua potabile nelle regioni rurali ed esorta i governi locali  «a migliorare la protezione delle sorgenti così come a rafforzare la prevenzione e il trattamento dell'inquinamento idrico».

Per ovviare alla siccità che attanaglia gran parte della Cina, e non solo il nord,  l'impresa statale Three Gorges Corporaion, che ha costruito e gestisce la più grande diga del mondo, quella delle Tre Gole, al 19 marzo aveva sversato circa 9,3 miliardi di metri cubi di acqua nel fiume Yangtze.

E' dal 2011 che la diga delle Tre Gole sversa acqua a valle per assicurare l'approvvigionamento idrico e la sicurezza della navigazione in inverno e primavera, durante la stagione secca che sta diventando sempre più lunga.

Il 19 marzo il livello dell'enorme bacino della diga era a 165 metri, cioè 10 metri sotto il livello massimo di 175 metri raggiunto alla fine dell'ottobre 2011. Il bacino delle Tre Gole sverserà acqua fino a giugno abbassando di altri 20 metri il livello della diga lunga 2.309 metri ed alta 185 che alimenta 26 turbine idroelettriche.

 

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