[22/03/2012] News

Obama accelera la costruzione dell’oleodotto Cushing-Port Arthur

È l’ultimo spezzone della Keyston XL

Il governo statunitense ha annunciato che il presidente Barack Obama emetterà presto un ordine esecutivo per accelerare la concessione che autorizza la costruzione dell'oleodotto Cushing-Port Arthur. Si tratta di un ramo della famigerata Keyston XL pipeline della TransCanada che dovrebbe portare il petrolio delle sabbie bituminose dell'Alberta fino alle raffinerie texane sulla costa del Golfo del Messico, il mega-progetto al quale Obama sembrava aver dato l'alt qualche settimana fa.

Cushing in Oklaoma è già un hub petrolifero, ma dovrebbe essere raggiunta da quella che  viene definita la "Keystone-Cushing Extension" (fase 2) e dalla città dovrebbe partire la "Cushing MarketLink" (Fase 3) della che dopo  700 km porterà il petrolio ai terminali di Nederland, in Texas, per poi arrivare con altri 76 km  a Port Arthur. Da qui il petrolio raffinato potrebbe raggiungere Liberty County ed Houston. La Keyston pipeline XL sarebbe quindi praticamente fatta e le richieste di Obama si rivelano  più o meno un tentativo di equilibrismo per non scontentare la sua base e per tranquillizzare i petrolieri. Infatti, le  Big Oil sono scatenate e stanno spingendo per ampliare il centro di distribuzione di Cushing e per portare il petrolio in Texas, dove le multinazionali stanno già preparando il banchetto scambiandosi quote delle raffinerie.

La cosa non è piaciuta per niente a Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista americana ed anche quella più vicina ai democratici e ad Obama, e che lo ha fortemente sostenuto nelle elezioni presidenziali del 2008. 

Il direttore esecutivo dell'associazione, Michael Brune, ha detto: «Sierra Club è profondamente deluso dal fatto che il presidente stia rapidamente tracciando la pipeline Cushing-Port Arthur. Questa ostinata  decisione non farà nulla per ridurre i prezzi della benzina ed aiuta solo le compagnie petrolifere più ricche a diventare sempre più ricche. Anche se questo può essere stato un calcolo politico per l'amministrazione, mette le famiglie americane a rischio e serve solo ad aumentare  la nostra dipendenza dal petrolio. Gli oleodotti sversano, e le pipeline delle  sabbie bituminose sono ancora più sporche e  più pericolose. Questa decisione colpisce persone reali e famiglie reali che hanno diritto di salvaguardare le loro proprietà, l'aria e l'acqua pulite e sicure».

Brune oppone la decisione di dare il via libera all'oleodotto con quanto promesso da Obama solo pochi giorni fa: «il presidente ha promesso di raddoppiare l'energia pulita e non vediamo l'ora di vedere i suoi risultati. Non possiamo permetterci di premere ancora il pulsante della pericolosa dipendenza della nostra nazione dal petrolio e fino a che il Presidente e il Congresso non manterranno le promesse per l'energia pulita saremo destinati a ritrovarci in questa confusione ancora più e più volte. Sierra Club  è impegnata nella lotta contro le sporche sabbie bituminose e stiamo con le famiglie dell'Oklahoma e del Texas e con tutti gli americani a cui importa mantenere la loro aria, acqua e terra al sicuro dagli  inquinatori». Tra i quali evidentemente ci sono ormai anche il tentennante Barack Obama e la sua amministrazione. 

 

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