[14/03/2012] News

Nucleare ed antitrust: la Commissione Ue indaga sul patto di non-concorrenza Areva-Siemens

La Commissione europea oggi ha invitato le parti interessate «a formulare delle osservazioni sugli impegni proposti da Siemens ed Areva per dissipare i timori secondo i quali queste due imprese avrebbero infranto le regole antitrust europee». La Commissione teme che il patto di non-concorrenza stipulato tra due giganti come Siemens ed Areva «basato su un certo numero di mercati delle tecnologie nucleari, sia contrario ai regolamenti che vietano gli accordi di non-concorrenza (articolo 101 del TFUE)». 

Areva e Siemens hanno detto di essere disponibili a ridurre sia la lista dei prodotti interessati che la durata degli obblighi di non-concorrenza e la Commissione dichiara: «se i risultati della consultazione confermano che gli impegni proposti eliminano i problemi di concorrenza, la Commissione potrà adottare una decisione in virtù dell'articolo 9 del regolamento (CE) n°1/2003 rendendo gli impegni di Siemens ed Areva giuridicamente vincolanti».

Ancora una volta l'Ue dimostra molta comprensione e pazienza con i giganti energetici/nucleari, statali o privati che siano. La vicenda infatti risale al 2001, quando Areva e Siemens hanno realizzato la joint venture Areva NP ed hanno sottoscritto un obbligo di non-concorrenza che va oltre la durata della joint venture stessa, e si prolunga per ben 11 anni dopo la sua fine. Infatti, nel 2009, Areva ha assunto il totale ed esclusivo controllo di Areva NP, che fornisce prodotti di base come "îsole nucleari", servizi nucleari ed assemblaggio di combustibile nucleare. Dopo che Siemens ha annunciato, all'inizio del 2009, di aver lasciato la joint venture, nell'aprile 2011 un tribunale di arbitraggio  ha ridotto la durata dell'obbligo di non-concorrenza a circa 4 anni per tutti i prodotti inizialmente coperti dalle clausole.

La Commissione europea ha aperto una procedura nel maggio 2010 ed ha informato Siemens ed Areva nel dicembre 2011 che il loro obbligo di non-concorrenza infrange le regole antitrust dell'Ue. La valutazione della prudentissima Commissione Ue è giunta alla conclusione che «la clausola di non‑concorrenza è eccessiva, perché impedisce a Siemens di fare concorrenza su questi mercati per più di tre anni dopo l'acquisizione da parte di Areva del controllo di Areva NP». La Commissione europea non sembra essere sfiorata dal sospetto che questo è proprio ciò che volevano i due giganti nucleari. Altrimenti Areva NP forse si sarebbe chiamata in un altro modo.

La valutazione preliminare della Commissione si basa anche sui mercati di prodotti e servizi connessi ad Areva NP, cioè dei mercati nei quali, durante la vita della joint venture, Areva NP non era presente con propri prodotti oppure accettava la concorrenza di Siemens. La Commissione è arrivata alla conclusione che «su questi mercati (che riguardano in particolare le "isole" convenzionali ed alcuni componenti delle "isole nucleari"), l'obbligo di non‑concorrenza era, in tutti i suoi elementi, contrario alle regole antitrust europee, nella misura in cui si applicano all'uscita di Siemens dalla joint venture».

Per rispondere a queste accuse, Siemens ed Areva hanno anche proposto di limitare l'obbligo di non-concorrenza per tutti i prodotti di base di Areva NP e dei servizi  per tre anni dopo l'uscita di Siemens dalla joint venture, e di eliminare completamente i prodotti ed i servizi connessi. Gli stessi impegni valgono anche per la clausola di confidenzialità, nelle parti che riguardano l'obbligo di non-concorrenza.

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