[12/03/2012] News

World Water Forum: le infrastrutture naturali al centro della scena

Oggi a Marsiglia è iniziato il  World Water Forum dove l'International union for conservation of nature (Iucn) intende mettere al centro «Le infrastrutture naturali, quali i bacini idrografici, le foreste, i laghi e le azione umide» che «svolgono un ruolo centrale per rispondere ai bisogni idrici  attuali e devono far parte di un portafoglio di gestione dell'acqua di ogni Paese. Con un forte aumento  delle popolazioni, con la crescita delle economie  ed un clima in mutazione, l'accesso universale all'acqua ed ai servizi igienici è una delle grandi sfide del XXI secolo».

A Marsiglia si incontrano politici, gestori dei servizi idrici, rappresentanti del settore privato, delle Ong e delle comunità locali per discutere delle soluzioni ai grandi impegni per garantire acqua potabile. Per l'Iucn, «La natura ed i servizi che assicura sono al centro di queste soluzioni» e Rocio Cordoba, coordinatrice della Water Unit dell'Iucn per il Mesoameric, sottolinea che «non esiste una soluzione globale ai problemi dell'acqua. Sono necessari degli approcci molteplici, ma una gestione più democratica dei nostri ecosistemi naturali, come le foreste,  i laghi e le zone umide, all'interno dei bacini idrografici, possono e devono giocare un ruolo centrale nella costruzione di un modello equo e sostenibile».

La natura assicura numerosi servizi indispensabili  per una gestione sostenibile dell'acqua: «I suoli forestali, le falde acquifere, i laghi e le zone umide immagazzinano acqua - evidenzia l'Iucn -  Le zone umide filtrano l'acqua, le piane alluvionali e le zone umide attenuano I picchi delle inondazioni nelle città situate a valle, mentre le mangrovie e le barriere coralline proteggono le coste contro le tempeste e le inondazioni. Questa "infrastruttura" naturale  ci permette anche di rispondere meglio al cambiamento climatico».

Mark Smith, direttore del Global water Programme Iucn, ha sottolineato che «Un ambiente sano è un elemento essenziale della resilienza di fronte al cambiamento climatico. Ci protegge contro le inondazioni, la siccità, l'erosione ed altre catastrofi e ci permette di aver accesso ad un'acqua salubre che esce dal rubinetto. Nessun pacchetto di finanziamenti strategico può essere completo senza degli investimenti nelle infrastrutture naturali e nessun ministro che prende delle decisioni sulle infrastrutture di approvvigionamento idrico può avere una completa comprensione della situazione se le opzioni legate alle infrastrutture naturali sono assenti dal dibattito».

L'Iucn ricorda che le infrastrutture naturali sono le fondamenta della green economy e che i benefici che derivano dagli investimenti superano i costi. Ad esempio, la municipalità di Pechino tra il 2001 il 2005 ha investito 1,9 miliardi di dollari nelle protezione dei versanti e dei bacini idrici;  la città di New York ha speso 1,5 miliardi di dollari per la gestione degli ecosistemi invece che spenderne 6  per un impianto di depurazione dell'acqua;  a  Quito, la capitale dell'Ecuador , Ong e privati stanno per mettere in campo un prestito bancario per la gestione dei bacini il cui valore attuale è di 8 milioni di  dollari.

La direttrice generale dell'Iucn, Julia Marton Lefèvre, conclude: «L'Iucn ha un messaggio forte da trasmettere da questo forum alla Conferenza delle nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si tiene a Rio a giugno e dopo al World conservation congress dell'Iucn che si riunirà a Jeju, nella Repubblica di Corea, in settembre . Una gestione sana dell'acqua è essenziale per la costruzione di un future sostenibile. Le nostre economie potranno diventare "verdi" solo con un ambiente naturale sano e sostenibile».

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