[12/03/2012] News toscana

Costruzioni in zone a rischio idraulico elevato: la Regione non cambia linea

Nei giorni scorsi il Commissario Enrico Rossi (Nella foto) è tornato ad Aulla dove ha fatto il punto sulla ricostruzione ed ha presentato il programma di delocalizzazione degli edifici pubblici costruiti in zone a rischio idraulico. Nella circostanza il presidente della Regione Toscana ha ribadito la sua posizione in merito alla gestione del territorio.  «C'é poco da fare nel passato si é costruito male e dove non si doveva. A me interessa che tutti insieme si riesca a cambiare questa politica. Proprio per dare concretezza a questa scelta, abbiamo fatto una legge regionale con cui si bloccano le costruzioni in tutte le aree a rischio idraulico. È una scelta di buon senso, un intervento di prevenzione del rischio. Lo dico con franchezza - ha aggiunto Rossi - ci sono già proteste contro questa decisione, che io definisco di buon senso. Dico subito che non cambierò idea e finche sarò presidente questo provvedimento resterà in vigore».

Sono parole confortanti per chi ha a cuore la tutela del territorio e per chi crede che il nuovo modello di sviluppo non possa essere incentrato sul cemento sempre e ovunque anche là dove mette a repentaglio vite umane. Inoltre il presidente Rossi ha dimostrato coerenza nel tenere la linea dato che le pressioni in particolare delle amministrazioni locali, come lui dice sono forti tanto che sono circolate voci di un ripensamento della Regione Toscana sull'articolo 142 della Legge Finanziaria 2012, "Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata", secondo il quale in queste aree non si possono costruire  nuovi edifici ed ampliare quelli già esistenti. Sono invece ammessi la manutenzione ordinaria e straordinaria, restauri e risanamenti conservativi.

Tra le amministrazioni locali che hanno chiesto di rivedere la norma, la provincia e il comune di Grosseto che hanno spiegato le peculiarità del territorio secondo le quali  l'applicazione di questa legge metterebbe a rischio interventi e investimenti nel settore dell'agricoltura.

Pare che a Grosseto, ad esempio, siano diverse le aziende che si sono viste sospendere gli accertamenti di conformità delle opere edilizie realizzate nelle loro proprietà, e poi c'è la questione del polo logistico e delle centrali a biomasse. Ma l'impressione, al di là delle specifiche del settore agricolo che possono riguardare in particolare la Maremma, è che questa situazione possa essere estesa a molte aree del territorio regionale. Quindi se seguiamo questa linea, il provvedimento "pensato" da Rossi  dopo gli eventi in Lunigiana dello scorso ottobre, perderebbe ogni effetto.

La domanda da porsi è se quanto inserito nella legge Finanziaria regionale attenga ad un eccesso di tutela dalla pericolosità idraulica, o se invece, dopo quanto avvenuto in Toscana (e nel paese) negli ultimi anni, non si tratti di un segnale in controtendenza che punta a prevenire i disastri più che a intervenire nella fase post. Vedremo nei prossimi giorno quali saranno le decisioni definitive ma stando alle parole del presidente Rossi la marcia indietro non ci dovrebbe essere.

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