[06/03/2012] News

Identificare le formiche rosse per salvare le farfalle blu

La grande farfalla blu (Phengaris arion) è una specie paleartica in via di estinzione che è stata reintrodotta in Gran Bretagna dopo che si era estinta nel 1979. Nello studio "Using chemo-taxonomy of host ants to help conserve the large blue butterfly", pubblicato su Biological Conservation, un Team di ricercatori delle università di Sheffield e Keele scrive che «La conservazione di questa farfalla in Gran Bretagna è estremamente importante in quanto si tratta di una specie prioritaria nell'ambito del UK Biodiversity Action Plan».

In effetti questa specie ha un singolare stile di vita: le larve della Phengaris arion sono altamente specializzate nel parassitare la formica Myrmica sabuleti, ma vengono anche "adottate" nei nidi di altre specie di formiche Myrmica, la M. scabrinodis, dove le farfalle blu non son sono in grado di sopravvivere.

«Pertanto - dicono i ricercatori - è fondamentale per il successo di qualsiasi programma di introduzione garantire che sia presente la giusta specie di formica ospite. Questo pone una sfida importante poiché le formiche Myrmica, in particolare M. sabuleti e M. scabrinodis, sono morfologicamente molto simili», la loro identificazione è difficilissima anche per entomologi molto esperti. Lo studio dimostra come, per risolvere questo problema, possa essere utilizzata la chemio-tassonomia come un modo veloce, economico e preciso per separare specie morfologicamente simili.

«Abbiamo trovato che utilizzando la semplice presenza o assenza di due soli composti specie-specifici composti che si trovano sulla cuticola delle formiche potremmo separare facilmente, affidabilmente e velocemente M. sabuleti (5-metillpentacosano) da M. scabrinodis (3-metiltricosano) da campioni prelevati in tutta la Gran Bretagna. Questa conoscenza contribuirà ad aumentare il successo dei futuri programmi di reintroduzione di P. arion , consentendo ai non specialisti di assicurarsi che sia presente la giusta specie ospite prima di qualsiasi introduzione. A nostra conoscenza, questa è la prima volta che la chemio-tassonomia è stata applicata in modo specifico per aiutare la conservazione di una specie in via di estinzione».

Uno dei tre autori dello studio, Rhian Guillem dell'università di Sheffield, spiega su Planet Earth che «Le formiche in questione, due specie di formiche rosse Myrmica, sono molto simili e anche i tassonomisti delle formiche addestrati hanno difficoltà a distinguerle. E ci sono solo una manciata di persone che possono farlo nel Regno Unito». Ma se le due specie di formiche si somigliano, i composti chimici sui loro corpi possono essere molto diversi e questa differenza che può essere utilizzato dividere le due specie di formiche rosse. La Myrmica sabuleti è la formica "giusta" per la grande farfalla blu , la Myrmica scabrinodis è il suo killer.

La Phengaris arion ha infatti uno dei cicli vitali più strani nel già singolare mondo degli insetti: la femmina adulta depone le uova sulle gemme timo, quando si sono schiuse, le larve si nutrono dei fiori per un paio di settimane prima di cadere a terra. I bruchi si avvicinano nelle tane delle M. sabuleti e sono in grado di imitare sia i suoni delle loro formiche regine che gli odori delle loro larve, ingannando così le formiche operaie che trasportano i bruchi di farfalle nei loro nidi, Una volta dentro la città sotterranea delle formiche rosse i bruchi divorano la nidiata delle formiche ed allo stesso tempo vengono cibati, puliti ed accuditi dalle ignare formiche ospiti.

Secondo Guillem è proprio perché 30 anni fa non si era compreso questo complicato meccanismo che la grande farfalla blu si è estinta nelle isole britanniche. Negli anni '80 una ricerca certosina svolta da Jeremy Thomas e dal Centre for ecology & hydrology ha portato nel 1983 alla reintroduzione di una popolazione di Phengaris arion proveniente dalla Svezia nel Dartmoor national park britannico. 25 anni dopo, le large blues vivevano in 30 colonie nel sud-ovest dell'Inghilterra. I due più grandi siti di reintroduzione ospitano tra 4000 e 5000 adulti, popolazioni che non si vedevano in Gran Bretagna dagli anni '50 e che potrebbero essere le più grandi concentrazioni di Phengaris arion del pianeta. Ma nonostante queste buone notizie, nel Regno Unito le popolazioni di grandi farfalle blu sono ancora fragili e le reintroduzioni non hanno sempre successo.

«Il problema è che i siti sono piccoli e distanziati e c'è sempre il rischio di estinzioni locali, il che significa che dobbiamo mantenere la reintroduzione - dice Guillem - Dobbiamo trovare il modo di ottenere una popolazione stabile per raggiungere l'obiettivo di invertire declino globale delle specie».

Per vincere questa sfida e garantirsi il successo di qualsiasi programma di reintroduzione bisogna quindi assicurarsi che la formica "giusta" continui a mantenere i grandi bruchi parassiti di farfalla blu, ma purtroppo entrambi le formiche rosse M.sabuleti e M scabrinodis tendono a condividere gli stessi habitat, che sono anche quelli ideali per e farfalle. «Questo significa che è difficile essere sicuri che la reintroduzione avrà successo se si fa affidamento solo sulle differenze tassonomiche tra le formiche rosse» sottolinea Guillem.

E' per questo che il suo team di Sheffield e di Keele si è rivolta alle conoscenze nel campo emergente della chemio-tassonomia per risolvere il problema: «I tassonomisti hanno già sfruttato le differenze di composti chimici sulle cuticole degli insetti per differenziare le specie che si assomigliano. Ma questa è la prima volta la tecnica viene utilizzata per proteggere una specie minacciata. Altre specie di grandi farfalle blu sono in grave declino in tutta Europa, ma la nuova tecnica potrebbe impedire che si estinguano».

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