[05/03/2012] News toscana

Reati ambientali, Bruzzesi (Arrr) presenta il convegno di domani a Firenze

Dalla nuova responsabilità penale in capo agli enti ai sensi del decreto legislativo 231 del 2001, ai reati ambientali da esso previsti, al modello di organizzazione e controllo stabilito dal decreto. Questi i temi  all'ordine del giorno della sessione tecnico-scientifica prevista all'interno del convegno sui rifiuti ambientali che avrà luogo domani a Firenze, nella sede direzionale dell'Arpat, in via N. Porpora 22.

Il convegno, che aprirà i battenti alle ore 10, sarà aperto dall'intervento di Graziano Cipriani, presidente di Arrr spa., l'Agenzia regionale recupero risorse. E proprio al direttore Stefano Bruzzesi, greenreport.it si è rivolto per un approfondimento sui temi che saranno affrontati al convegno di domani.

 

Qual è l'obiettivo del convegno e a chi è rivolto?

Il convegno è organizzato nell'ambito del ciclo di conferenze tenute annualmente dallo "sportello informambiente" di Arrr spa., una società interamente partecipata dalla Regione Toscana. Lo sportello svolge attività di raccolta ed elaborazione di dati tecnici e informazioni legislative finalizzate alla divulgazione e diffusione di informazioni sull'intero ciclo della gestione dei rifiuti a  supporto di operatori pubblici e privati del settore.

Il convegno è rivolto a soggetti pubblici ed enti e vede anche la partecipazioni di aziende e società e di soggetti che tutelano il territorio e svolgono attività di controllo anche di carattere penale.

Parteciperanno al convegno anche i corsisti del master in "Gestione e controllo dell'ambiente: tecnologie e management per il ciclo dei rifiuti" patrocinato da Arrr e  organizzato dalla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, oggi alla sua quinta edizione.

L'obiettivo del convegno, che sarà aperto dal presidente di Arrr Graziano Cipriani, è quello di approfondire il tema dei reati ambientali  alla luce delle novità introdotte dal decreto legislativo 121/2011 che estende la responsabilità amministrativa degli enti, di cui al D.Lgs 231/01, anche agli illeciti commessi in violazione delle norme a protezione dell'ambiente e introduce nel codice penale due nuove fattispecie di reato:

a) distruzione o deterioramento significativo di un habitat all'interno di un sito protetto (art. 737-bis); b) uccisione o possesso, fuori dai casi consentiti, di specie vegetali o animali protette (art.727-bis).

Nella sessione tecnico-scientifica - moderata dal sottoscritto -  interverranno professionisti del settore: Sara Nuzzaci, Filippo Bellagamba e Michele Giordano con conclusioni del sostituto procuratore della repubblica di Firenze, Giulio Monferini.

Seguirà una tavola rotonda con l'assessore all'Ambiente Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, il direttore generale di Arpat Toscana, Giovanni Barca, il responsabile scientifico del master rifiuti della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, Paolo Grezzi, il presidente di  Federambiente, Daniele Fortini e il presidente di Confindustria Agrigento, Giuseppe Catanzaro, che discuteranno sul tema anche con riflessioni aventi ad oggetto casi concreti di violazione delle norme riscontrabili su territori con specificità differenti.

 

Quali sono in particolare le attività che possono rientrare tra i reati ambientali previste dal D.Lgs. 121/2011?

I principali reati ambientali in materia di rifiuti previsti dal D. Lgs. 121/2011 hanno ad oggetto il traffico illecito di rifiuti, la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento ed il commercio di rifiuti senza autorizzazioni, attività non consentite nella miscelazione di rifiuti e violazioni in materia di sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti.

Le attività più frequenti con cui tali reati vengono posti in essere sono:


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