[02/03/2012] News

Eolico offshore: la Gran Bretagna vuole ridurre i costi. Una rete di collegamenti nel Mare del Nord

La Gran Bretagna ha approvato una nuova strategia per coordinare i collegamenti ai parchi eolici offshore che è in grado di ridurre il costo delle connessioni fino a 3,5 miliardi di sterline.
L'energy regulator Ofgem ed il Department of energy and climate change (Decc) hanno pubblicato un rapporto che dimostra come possono essere ottenuti un maggior coordinamento per lo sviluppo e delle infrastrutture e dei collegamenti off-shore.

Ofgem ha anche avviato una consultazione sulle eventuali modifiche del regime di regolamentazione per gli offshore transmission assets per portarsi avanti con il lavoro. La road map per le energie rinnovabili del Governo indica che entro il 2020, dovranno essere realizzati tra gli 11 e i 18 GW di eolico al largo delle coste della Gran Bretagna, attualmente l'eolico offshore raggiunge gli 1.6 GW.

I futuri parchi eolici saranno molto più grandi e più al largo rispetto ai progetti già esistenti. Invece di costruire allacci singoli per ogni impianto, potrebbero essere collegati, così si abbasserebbero i costi complessivi della loro realizzazione e quelli operativi. Quindi si andrebbe verso una rete offshore che potrebbe crescere in modo incrementale ed efficiente. Un approccio coordinato che potrebbe ridurre il costo delle connessioni offshore dall'8 al 15%, cioè un risparmio che andrebbe da 5 a 3,5 miliardi di sterline e che contribuirebbe a raggiungere l'obiettivo del governo di ridurre il costo dell'energia eolica offshore a 100 sterlini per MWh entro il 2020. I britannici pensano anche che questo progetto nei prossimi anni potrebbero essere adattati per aiutare lo sviluppo di una rete europea eolica offshore. Intanto la nuova strategia aprirebbe la strada per la realizzazione di una rete offshore nel Mare del Nord che collegherebbe le centrali eoliche al largo della costa della Gran Bretagna ad altri paesi europei.

Il ministro s dell'energia britannico, Charles Hendry, ha detto: «Ci sono un certo numero di modi con i quali possiamo ridurre il il costo dell'energia eolica offshore, e questo è sicuramente uno dei più emozionanti. Lo stretto collegamento dei cavi di alimentazione tra i parchi eolici offshore potrebbe dare qualche forte risparmio, quindi saremmo pazzi a non incoraggiarlo. Questi cavi possono anche essere collegati a progetti europei, aumentando le opportunità di scambi di energia elettrica. Adesso aspettiamo il pacchetto di misure annunciate oggi vengano attuate, e di veder realizzare i risparmi già fatti attraverso l'aver portato la competitività di nuovi . concorrenti in questo settore».

Robert Hull, direttore managing e commerciale di Ofgem E-Serve, sottolinea che «La gara d'appalto per il possesso dei collegamenti dell'energia offshore sta attirando nuovi investimenti nel settore energetico britannico e risparmio per i clienti. Vogliamo continuare a risparmiare, perciò coordinare i link, dove questo può aumentare l'efficienza, è così importante. Pensiamo che questo si possa fare in un modo da protegge i nostri clienti fornendo al contempo la stabilità e certezza per gli investitori nei parchi eolici e ai potenziali proprietari della trasmissione offshore».

Guy Nicholson, di RenewableUK, guarda con attenzione al programma: «Accogliamo con favore il lavoro del Decc e di Ofgem sul coordinamento e la consultazione di Ofgem. Un investimento iniziale nella progettazione e sviluppo, permettendo la trasmissione e la costruzione in mare aperto ci aiuterà a rifornire le reti nel modo più conveniente». Oltre a collegare i 18 GW della produzione eolica off-shore RenewableUK si aspetta, che essendo operativo entro il 2020, il regime di trasmissione offshore possa contribuire a ridurre tempi e costi sia per gli onshore reinforcements che per l'interconnessione con il resto dell'Europa».

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