[29/02/2012] News

La Direzione ARPAT replica alle accuse di una RSU in campagna elettorale

La Direzione ARPAT ha preso atto con sorpresa e disappunto della lettera diffusa il 28 febbraio dalla RSU e dai sindacati di categoria, e ne respinge decisamente il contenuto che reputa del tutto ingiustificato.

Non è vero che questa Direzione non vuole il confronto. E' vero esattamente il contrario: sono i sindacati che non si siedono ad un tavolo di trattativa dal 15 dicembre, nonostante i ripetuti inviti. Non accettano un confronto che non sia di pura accondiscendenza alle loro richieste, e non accettano di discutere nel merito vero delle questioni, ignorando l'esistenza di normative che, volenti o nolenti debbano essere rispettate.

Non è vero che questa Direzione si muove nello stesso modo di quella precedente. Lo dimostrano le cose dette e fatte. In undici mesi è stata concretizzata una riorganizzazione attesa da anni.


Giovedì 21 febbraio è stata inviata ai sindacati una articolata lettera (che per la massima trasparenza si rende ora disponibile sul sito web dell'Agenzia), con la quale si sono avanzate proposte concrete e manifestato esigenze nell'interesse del buon funzionamento dell'Agenzia. Nel frattempo si è ricercato in tutti i modi di riallacciare un confronto con i sindacati, ma non è stato possibile perché non vi è un orientamento comune nel merito delle questioni fra le varie organizzazioni. La situazione poi è estremizzata a fini propagandistici, essendo in corso la campagna elettorale per l'elezione della nuova RSU.

La presa di posizione sindacale non si confronta sulla sostanza dei problemi ma è tutta politica.

Come è facilmente constatabile da una serena lettura della lettera del 21 febbraio non è stato presentato alcun ultimatum, anzi si è ribadito l'invito ad incontrarsi. Si ha invece la sensazione che le organizzazioni sindacali non accettino l'idea che, a differenza di quanto accaduto in passato, l'Agenzia presenti proposte serie, ragionate, credibili e utili per il buon andamento di ARPAT.


In merito ai singoli punti sollevati nella lettera sindacale si ribadiscono qui alcuni aspetti di ordine generale.


L'intenzione di questa direzione è di valorizzare il personale del comparto: la proposta di introdurre le posizioni organizzative ed il sistema di valutazione della produttività individuale predisposto va esattamente in questa direzione. Non si intende penalizzare nessuno, ma al contempo si intendono rispettare le leggi esistenti.

Si ha l'impressione che i sindacati siano ancora legati ad un idea di incentivazione a pioggia, uguale per tutti, indipendentemente dell'impegno e dai meriti, questo non è più possibile.

Riguardo all'assegnazione provvisoria del personale alle strutture territoriali ed ai settori di lavoro (che viene fatta per la prima volta in modo puntuale), risulta indispensabile per garantire l'operatività dell'Agenzia ristrutturata, ed è cosa diversa rispetto alla determinazione della dotazione organica, che peraltro è del tutto teorica, considerato il blocco del turn over in atto, che presumibilmente si protrarrà ancora a lungo.


Auspichiamo che con la nuova RSU si possa riaprire un dialogo che l'Azienda vuole fortemente, convinti come si è che in Agenzia ci siano tante forze positive che si debbono liberare in un cambiamento difficile ma inevitabile.

http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2012/la-direzione-arpat-replica-alle-accuse-di-una-rsu-in-campagna-elettorale

 

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