[27/02/2012] News
Circa la metà del legno tagliato sul pianeta per usi commerciali è usato per produrre carta, che "occupa" 130 milioni di ettari di terra e con solo il 10% della popolazione mondiale (Europei e Nord Americani) consuma circa la metà dei prodotti. Nel 2009 la produzione mondiale di carta e cartone è stata di 377 milioni di tonnellate. Senza un miglioramento degli standard ambientali nel settore, quindi, l'incremento di consumo di carta porterebbe a un impatto ambientale inaccettabile per il Pianeta.
Questi dati hanno spinto il Wwf a promuovere l'Environmental Paper Company Index 2012, la classifica di 19 grandi aziende internazionali del settore carta che hanno volontariamente reso pubblici i dati sul proprio impatto ambientale, che sono stati resi noti oggi. Tre le categorie poste in gara dall'associazione ambientalista: carta da stampa, imballaggi, e tissue (carta per usi igienicosanitari), valutate secondo alcuni criteri-chiave - approvvigionamento responsabile di risorse forestali, impatto ambientale dei processi produttivi (emissioni inquinanti, consumo d'acqua e produzione di rifiuti) e reporting socio-ambientale.
La categoria degli imballaggi è stata dominata da SCA Containerboard con un punteggio dell'85,55%, mentre Arjowiggins Graphic (73,86%) si è classificata prima per la carta da stampa e infine SCA Tissue (65,13%) per il settore della carta per usi igienicosanitari. Tra le aziende italiane che hanno partecipato all'iniziativa (Sofidel, Fedrigoni e Burgo), il risultato di maggior spicco è stato conquistato dal Gruppo Sofidel, che si è piazzato al terzo posto della classifica complessiva del comparto tissue con il 64,36%.
«Il Wwf incoraggia aziende, azionisti e investitori del settore carta a ridurre al minimo i loro rischi e impatti ambientali aumentando la loro trasparenza e migliorando le loro prestazioni, come esemplificato dai produttori che partecipano alla classifica del Wwf - ha dichiarato Massimiliano Rocco responsabile foreste del Wwf Italia. Invitiamo anche altri produttori di carta a partecipare all'analisi sull'impronta ecologica e a dimostrare, attraverso la certificazione di catene di fornitura e prodotti, il proprio impegno concreto nella salvaguardia dell'ambiente e nella promozione di un uso corretto delle risorse forestali, come già fatto da alcune aziende».
Tra le pratiche inadeguate, la sconsiderata espansione delle piantagioni per produrre la pasta di legno o il taglio illegale che minacciano gli habitat naturali e sono spesso collegati anche a conflitti sociali. È per questo che l'associazione del panda lavora da anni su queste tematiche, confrontandosi con l'industria di settore, per promuovere un uso corretto delle risorse e la riduzione degli impatti dei processi produttivi.
«Il Wwf plaude la scelta di trasparenza dei produttori che hanno partecipato a questo rapporto fornendo volontariamente i loro dati - ha sottolineato Emmanuelle Neyroumande, Pulp and Paper Strategy manager del Wwf International. Questo ha consentito la valutazione delle loro prestazioni ambientali, e la condivisione delle proprie politiche con gli stakeholder è un tassello importante della responsabilità ambientale e sociale».
Purtroppo sono molte le aziende interpellate dall'associazione ambientalista che non hanno risposto al questionario (Amcor, CMPC, DS Smithz, Hansol Paper, Holmen, IlimPulp, Klabin, Lee&Man, MayrMelnhof Karton, Nine Dragons, Papierfabrik Palm, Prinzhorn Holding, SmurfitKappa; APP, Hansol Paper, Lecta Europe, Lenzing, Norske Skog, Portucel Soporcel, Sappi, Shandong Chenming, Georgia Pacific, Lucart Group, Sharma, SHP Group, WEPA), ma il Wwf non dispera e cercherà ancora di coinvolgerle e portarle sulla strada della sostenibilità e della trasparenza.