[23/02/2012] News

Mancato G8 della Maddalena: inquinamento record

Lo spreco inammissibile delle “bonifiche” di Berlusconi/Bertolaso

Il  procuratore del Tribunale di Tempio Pausania, Riccardo Rossi, da due anni titolare dell'inchiesta sulle bonifiche del mancato "G8" della Maddalena, che Berlusconi trasferì a L'Aquila, ha fatto oggi un preoccupante quadro della situazione: il mare dell'isola sarda è fortemente inquinato da piombo, mercurio e idrocarburi: il mare di La Maddalena è fortemente inquinato, nonostante le bonifiche decise dopo i lavori del G8, costate 30 milioni di euro. Secondo il magistrato si tratta di operazioni fantasma che invece di ripulire i fondali hanno esteso  la zona su cui intervenire da 7 ettari a 12: «nell'area antistante l'ex Arsenale, dalle indagini tecniche effettuate, abbiamo trovato la presenza di materiale fortemente inquinante in misura rilevante, metalli pesanti e idrocarburi».

Il direttore del dipartimento di Sassari dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Sardegna (Arpas, Antonio Furesi), conferma: «ci sono picchi di mercurio superiori anche 10 volte il consentito». Secondo il Pm le opere di prelievo e mappatura sono ormai concluse sui fondali nell'area davanti all'ex Arsenale, che è stata dissequestrata e messa a disposizione della Protezione civile per procedere alle successive bonifiche.

I risultati delle analisi hanno confermato il grave inquinamento del mare davanti al Main center e in un'area molto più ampia di quella delimitata dai nuovi pontili del G8: «vi è l'ipotesi  -  ha detto Rossi - che buona parte della zona sia stata inquinata da errate manovre di bonifica, con diffusione del materiale inquinante rimosso, polveri sollevate e poi ricadute sul fondale. Il nostro interesse è che la bonifica venga eseguita nel modo ottimale». Nell'inchiesta sono indagati  per inquinamento ambientale, falso e altri reati, i rappresentanti dell'impresa che hanno avuto gli appalti dalla struttura di missione della Protezione civile all'epoca di Guido Bertolaso e le ditte subappaltanti che lavorarono per il G8 farsa del 2009. Il magistrato ha aperto una seconda inchiesta sulle bonifiche a terra, Main Center, ex Arsenale ed ex ospedale della Marina Militare, e sui costi a carico dello Stato ed ha precisato che «al momento sono state indagate tre persone, ma la situazione potrebbe mutare».

Il presidente di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana, dice che «l'inchiesta sulle bonifiche dopo i lavori per il mancato G8 alla Maddalena e l'allarme sull'aggravamento dell'inquinamento lanciato dal pm confermano purtroppo che le imprese incaricate di ripulire acqua e fondali non hanno svolto per nulla e comunque non bene il loro lavoro. Un compito per il quale hanno intascato moltissimo denaro, ben 30 milioni di euro, senza raggiungere alcun risultato: soldi pubblici che è inammissibile vengano sprecati così. Oltre al gravissimo inquinamento, la cattiva condotta delle imprese incaricate della bonifica ha pregiudicato in modo grave anche il tanto auspicato processo di riconversione turistica del comparto militare. Un processo partito dallo smantellamento della base militare Usa, e che avrebbe dovuto seguire la naturale vocazione turistica dell'isola e un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale. La situazione attuale, invece, ci parla di un fortissimo inquinamento che ci auguriamo possa essere sanato al più presto. E' chiaro però che una volta chiarite le responsabilità, anche delle istituzioni che hanno permesso questo pessimo risultato, dovranno essere le imprese a farsi carico del costo di questo disastro. E' tempo di dare alla Maddalena un futuro sostenibile».

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