[23/02/2012] News toscana

La provincia di Firenze adotta il Piano territoriale di coordinamento provinciale

Gamannossi: ‹‹no allo sviluppismo sfrenato. Pianificare soltanto entro i confini comunali oramai è un’ottica da superare››

Uno strumento ‹‹che definisce l'assetto del territorio e che indica le quattro "invarianti strutturali" di riferimento per i Comuni della provincia su materie importanti quali pianificazione urbanistica, tutela del territorio, rischio idrogeologico e non solo››: con queste parole la provincia di Firenze comunica l'adozione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), scandito al termine dell'ultima seduta del Consiglio provinciale. In attesa dell'approvazione definitiva, il Piano sarà pubblicato nel Burt regionale, offrendosi alle osservazioni da parte di soggetti pubblici, privati, di organizzazioni e singoli cittadini.

 

Il piano è strutturato in "aree omogenee" intercomunali:  Mugello e Romagna Toscana, Valdarno, Chianti, Area Fiorentina, Valdisieve, Circondario Empolese Valdelsa e, frutto di un ‹‹lavoro di revisione del Ptc condiviso con tutti i Comuni››, il Ptcp ricomprende nello specifico le seguenti quattro invarianti, ognuna caratterizzate da peculiari specificità: le aree di protezione storica ambientale; le aree fragili; le aree sensibili di fondovalle e gli ambiti per il reperimento di aree protette. Sotto la prima dicitura vengono ricomprese parti del territorio provinciale che conservano le caratteristiche della struttura insediativa originaria, mentre nella seconda rientrano 15 aree di grandi dimensioni di valore storico, ambientale, naturale. Sono invece definite come "aree sensibili di fondo valle" zone di estensione e rilevanza sovracomunale localizzate lungo corsi d'acqua e ambiti fluviali, mentre, nell'ultima invariante sono ricomprese aree di alto valore naturalistico, che sono potenzialmente idonee per diventare aree protette, parchi o riserve naturali.

 

Al riguardo del Piano, l'assessore provinciale all'Urbanistica e alla Pianificazione, Marco Gamannossi, ha avuto modo di affermare che questo ‹‹non è ispirato né dallo "sviluppismo" sfrenato, che crede di risolvere i temi dello sviluppo masticando il suolo, né da un'idea conservatrice che identifica il nostro territorio come un'Arcadia autosufficiente, dove ancora si viaggia col carretto e dove ancora l'aratro è trainato da buoi. Con questo atto valorizziamo concretamente il nostro sistema delle qualità, dal paesaggio alla competitività del territorio. E vogliamo promuovere una pianificazione urbanistica intercomunale e di area vasta››.

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