[22/02/2012] News

Piani di Azione europei per le specie di uccelli minacciate: a che punto siamo

Life+ essenziale. Il gabbiano corso "stabile/in incremento"

Mentre si continua a discutere (spesso non a proposito) dell'eradicazione dei ratti a Montecristo per salvare avifauna rara e preziosa come le berte,  l'unione europea fa il punto sullo sviluppo dei Piani di azione europei per 54 specie di uccelli minacciate a livello mondiale ed elencate nell'allegato I della Direttiva Uccelli, che la Commissione europea ha contribuito a finanziare fin dal 1993.

Dal 2008 al 2010  sono stati elaborati 6 nuovi Piani e altri 9 sono stati aggiornati. Il notiziario natura e biodiversità della Commissione Ue "Rete Natura 2000"  spiega che «Realizzati con il coordinamento di BirdLife International, i Piani di azione sono stati progettati per aiutare gli Stati membri a concentrare i loro sforzi di conservazione su quelle aree dove sono più necessari. Ogni Piano prevede una serie di obiettivi di conservazione a breve, medio e lungo termine per il recupero delle specie in Europa ed elenca le azioni necessarie per soddisfare tali obiettivi. Al fine di favorire una loro maggiore condivisione ed un maggiore utilizzo, i Piani sono stati elaborati attraverso un vasto esercizio di consultazione e, per quanto possibile, consenso di agenzie governative, Ong e parti interessate in tutta Europa».

Nel 2010, Birdlife ha effettuato un' analisi di 23 Piani di Azione «per valutare se fossero stati effettivamente attuati e se gli obiettivi fissati per le specie oggetto del Piano fossero stati raggiunti». Ne sono venuti fuori una serie di risultati interessanti: «Mentre 7 Piani hanno raggiunto i loro obiettivi a lungo termine e 2 hanno raggiunto gli obiettivi a medio termine, altri 7 Piani hanno solo raggiunto i loro obiettivi a breve termine. Per 5 Piani nessuno degli obiettivi è stato raggiunto, e per 2 i dati sono stati inconcludenti».

I migliori livelli di attuazione sono stati raggiunti per le specie che vivono solo in alcuni Paesi e che sono ben protette dalle Zone di protezione speciale (Zps) come ad esempio  il petrello di Fea (Pterodroma feae), il petrello di Madera (Pterodroma madeira), il pellicano riccio (Pelecanus crispus). Invece l'attuazione è stata molto più debole per le specie disperse «Che necessitano di misure che vadano oltre l'approccio classico di designazione e gestione delle aree protette». Las buona notizia è che una specie molto rara come il nostro gabbiano corso (Larus audouinii)  è data come stabile/in incremento, anche grazie ai progetti Life finanziati nel Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Secondo "Rete Natura 2000" «Questa scarsa implementazione è molto probabilmente dovuta al fatto che la conservazione di specie geograficamente disperse dipende fortemente dalla capacità e volontà politica delle autorità pubbliche e delle parti interessate di affrontare su larga scala le minacce derivanti dall'uso del suolo al di fuori delle aree protette, come l'intensificazione dell'agricoltura, la pesca commerciale o l'urbanizzazione. Il grado di attuazione di ogni Piano di Azione varia inoltre a seconda dei Paesi ed è generalmente più alto in quelli che hanno pochi Piani da realizzare ed in quelli con una forte tradizione di recupero di specie supportata dalla legislazione nazionale e regionale e da una attiva comunità di Ong».

L'analisi del grado di attuazione d fatta da BirdLife valuta anche se lo stato di conservazione della specie è migliorato come risultato del Piano di Azione e sottolinea che «Nel complesso, i risultati sono incoraggianti: l'andamento della popolazione di 8 specie è nettamente migliorato, portando la popolazione da uno stato di "declino" o "stabile" ad uno stato "in aumento". 4 specie hanno arrestato il declino della popolazione, mentre altre 5 sono rimaste stabili o si sono stabilizzate».

Solo due specie, la  Gallina prataiola o otaria minore (Gallina prataiola) e la berta balearica (Berta balearica) non beneficiato dei Piani di Azione e le loro popolazioni continuano a diminuire. Le ragioni di questo diverso successo dei Piani sono complesse, «Ma, ancora una volta, tendono ad indirizzarsi verso la difficoltà di integrare le esigenze di conservazione delle specie nel più ampio quadro delle politiche dell'agricoltura, della pesca e forestali».

L'analisi del grado di attuazione evidenzi che «Gli sforzi operati con risorse adeguate e un buon coordinamento possono portare ad ottenere importanti risultati positivi» Particolarmente importante è il  programma europeo Life-Natura che «Continua ad essere la fonte principale di finanziamento per la conservazione e il recupero di specie di uccelli minacciate grazie ai Piani di azione loro dedicati». Dal 2004 al 2009, Life+ ha investito 175 milioni di euro per queste specie. Una soma che si aggiunge ai 397 milioni di euro spesi nell'ambito del Life dal 1993 al 2003.  La Commissione europea fa notare che «In alcuni casi, l'impatto di questo investimento mirato è stato veramente significativo». Per esempio, la popolazione di aquila imperiale spagnola (Aquila adalbert) è aumentata di 6 negli ultimi 15 anni proprio grazie al supporto strategico del programma Life. Il ciuffolotto delle Azzorre (Pyrrhula murina) è stato praticamente salvato  dall'estinzione da un finanziamento Life per azioni mirate di conservazione e  la sua popolazione è arrivata a   circa i 775 individui, triplicando rispetto al 2005.

Quindi L'Ue guarda al futuro con fiducia e «In considerazione del successo dei Piani di azione nel raggiungimento di tangibili risultati di conservazione, la Commissione intende continuare a sostenere il loro sviluppo e la loro revisione negli anni a venire». Per questo sta attualmente preparando un nuovo elenco di uccelli che in futuro potrebbero essere oggetto di un Piano di Azione sottolinea che «Questa lista servirà anche per definire le priorità di finanziamento nell'ambito di Life+». La Commissione Ue sta anche rivedendo, nel contesto di un contratto, l'intero processo di sviluppo dei Piani con l'assistenza di BirdLife International e della Federazione delle associazioni per la caccia e la conservazione in Europa (Face).

All'esame ci sono una serie di problemi come: «Migliorare il coinvolgimento degli stakeholders nella produzione e nella attuazione dei Piani, come migliorare il coordinamento con altri organismi internazionali coinvolti nei Piani di azione e come migliorare il monitoraggio dell'attuazione». La Commissione Ue, BirdLife e Face stanno studiando anche «L'esigenza di un approccio basato sulle specie, sugli habitat o sulle minacce e l'opportunità di elaborare Piani di azione per le specie cacciabili». L'esito di queste valutazioni sarà discusso con gli Stati membri e dovrebbe portare nuovi importanti sviluppi per la conservazione degli uccelli minacciati e dei loro habitat.

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