[22/02/2012] News

"Liquidatori-cavie" di Fukushima: scimmie e cinghiali per stabilire il livello di radiazioni nelle no man's land

La Tepco deve "ricoprire" il fondo marino radioattivo davanti a Fukushima Daiichi

Secondo quanto scrive il giornale francese "Le parisien", scimmie cavia equipaggiate di dosimetri e Gps saranno inviaste nelle aree della regione centrale del Giappone contaminate dal fallout radioattivo del disastro nucleare di Fukushina Daiichi, «L'obiettivo: valutare i danni là dove l'uomo non può più andare».

La centrale nucleare che la Tokyo electric power company (Tepco) sta cercando disperatamente di tenere sotto controllo, mentre si accavallano continuamente notizie di strumenti non tarati, fuoriuscite, incidenti piccoli e grandi, è  stata costruita in una regione ricca di foreste e secondo o l'agenzia JIJI Press «Dopo aver lottato per dei mesi per stabilizzare i reattori in perdita della centrale di Fukushima, le autorità giapponesi si apprestano ormai ad un cantiere colossale: bonificare le terre contaminate dei dintorni per chilometri. Al fine di realizzare una carta dettagliata delle zone irradiate, l'università di Fukushima ha déciso di equipaggiare di Gps, di dosimetri e di contatori Geiger... delle scimmie e dei cinghiali».

Il vice-presidente dell'università, Takayuki Takahashi nei giorni scorsi ha detto alla JIJI, poi ripresa da Afp, che «Il fatto di utilizzare questi animali selvatici ci permetterà di stabilire una carta precisa dei livelli di radiazioni nel cuore delle foreste che coprono il 71% della prefettura di Fukushima ed a volte sono difficilmente accessibili».

Primati muniti di braccialetti elettronici erano già stati inviati ad ottobre 2011 nelle vicinanze della zone di esclusione, nelle foreste nei dintorni di Minamisoma, ma è stato un fallimento: non è stato possibile recuperare il materiale di misurazione e così non si sono potuti analizzare i dati di questi piccoli ed ignari kamikaze nucleari.

Takahashi, che si occupa di robotica, vuole ripetere l'esperienza a marzo ed è convinto che l'utilizzo di queste "cavie"  «Permetterà  di completare le misure della radioattività effettuate dall'elicottero e in aereo al di sopra delle zone contaminate, diventate delle no man's land. Inviare dei primati nelle zone irradiate li espone evidentemente ad essere contaminati, ma permetterà di conoscere meglio l'estensione dei danni là dove l'uomo non può più andare». Una missione suicida che ricorda quella (certo più consapevole) dei liquidatori di Cernobyl e di Fukushima, dalla quale gli scienziati giapponesi sperano di conoscere il livello di esposizione della fauna che vive vicino al cadavere radioattivo della centrale nucleare. Ma i ricercatori dell'università di Fukushima sperano soprattutto di riuscire a determinare  «Il movimento della radioattività» nelle foreste che temono siano «Altamente contaminate».

Takahashi sottolinea che «La contaminazione delle foreste avrà pesanti conseguenze.  A Fukushima le zone forestali sono la fonte principale di legname, acqua, cibo. La contaminazione al cesio delle foreste minaccia quindi  di colpire alla fine l'agricolture, la pesca ed anche le aree residenziali situate nelle vicinanze».

L'Ong giapponese Acro, che tiene sotto controllo la radioattività nelle prefetture di Fukushima e Miyagi, dice che «Più di 2.200 campioni sono stati prelevati in un'area di 80 km intorno alla centrale per determinare il livello di contaminazione. Ma queste misure riguardano solo delle zone di pianura o dei settori asfaltati ed accessibili agli uomini». Il presidente di Acro, Acro, David Boilley, sottolinea che «Trattare le foreste è prioritario perché le piogge, facendo scorrere la radioattività , minano ogni volta  le zone non abitate nelle vallate. Portati dai venti, scarichi massicci di radionuclidi nell'atmosfera sono durati per 10 giorni all'indomani della catastrofe. E' chiaro che, in alcune aree molto contaminate, la radioattività non si esaurirà per  secoli».

Intanto la Tepco ha anche la nuova e gigantesca grana dei fanghi sottomarini altamente radioattivi che sono stati individuati davanti all'edificio del reattore 1 della centrale di Fukushima Daiichi. L'utility ha detto che li ricoprirà con "terra solidificata"  e che dovrebbe eseguire questo lavoro nell'area delle prese d'acqua di tutti e 6 i reattori di Fukushima Daiichi, per evitare che il fango si sollevi rispargendo la contaminazione nucleare. I test inizieranno il 25 febbraio ed i lavori veri e propri entro 3 o 4 mesi .

La Tepco ammette che «Nel fango e nella sabbia del  fondale marino campionato intorno alle prese d'acqua dei reattori 1, 2, 3 e 4  sono stati trovati fino a 1,6 milioni di becquerel di cesio-137 e cesio-134 radioattivo per chilogrammo» e  alti livelli di materiali radioattivi sono stati trovati nei campioni raccolti nel mare davanti alle prese d'acqua dei reattori 5 e 6, gli unici che non risulterebbero danneggiati dal terremoto/tsunami perché all'epoca erano fermi. Secondo quanto dicono gli stessi funzionari della Tepco, i fanghi radioattivi potrebbero uscire dal porto della centrale nucleare a causa delle onde causate dalle navi o dal maltempo.

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