[20/02/2012] News toscana

Provincia di Pisa: 24 amministrazioni a sostegno dell’appello di Coldiretti per la tutela del Made in Italy

La Coldiretti ha lanciato a livello nazionale un appello in difesa del Made in Italy, a tutela cioè dei prodotti agroalimentari tipici del nostro paese messi a rischio dalla diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la loro vera origine geografica, e raggirano i consumatori che non possono così scegliere in modo consapevole.

Coldiretti sta conducendo una campagna di sensibilizzazione nei confronti del  cosiddetto Italian Sounding, che "sfrutta" l'evocazione della provenienza geografica, addirittura con l'inserimento in etichetta della bandiera tricolore. In provincia di Pisa l'appello lanciato dall'organizzazione agricola (info su www.pisa.coldiretti.it) è stato accolto e fatto proprio da ventiquattro amministrazioni locali che hanno approvato all'unanimità un ordine del giorno a tutela del Made in Italy.

 «Questo scippo ci costa 60 miliardi di euro l'anno - ha dichiarato Aniello Ascolese, direttore provinciale Coldiretti. L'obiettivo della mobilitazione è coinvolgere, e far partecipare, partendo dalle istituzioni per giungere all'opinione pubblica e ai consumatori. Sono proprio loro, i consumatori, i primi a sostenerci nel nostro progetto sulla Filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori». Ma sul Made in Italy nel settore agroalimentare è necessario fare chiarezza anche a livello di istituzioni centrali, come dimostra  la denuncia del "caso Simest" da parte del presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, sull'impiego improprio di risorse pubbliche da parte della controllata dal ministero dello Sviluppo economico, destinate a finanziarie direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del nostro Paese.

«La difesa del Made in Italy e quindi di tutto l'agroalimentare italiano - ha  continuato Ascolese - non è una questione esclusivamente agricola, ma è un principio a difesa della economia nazionale, di tanti posti di lavoro, delle nostre tradizioni e del nostro territorio. Abbiamo trovato una grandissima attenzione, partecipazione e disponibilità da parte dei soggetti che hanno deciso di sostenere la nostra battaglia: l'Italian Sounding, ma possiamo parlare ormai di Tuscany Sounding, visto che nell'immaginario collettivo internazionale pensare all'Italia significa pensare alla Toscana, produce un danno economico alle nostre imprese e alla nostra economia. Ogni giorni ci rubano un pezzo della magia del nostro Paese e questo non possiamo permetterlo», ha concluso il direttore provinciale Coldiretti. 

Oltre alla provincia di Pisa, i comuni che hanno firmato l'ordine del giorno sono: Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte, Terricciola,Riparbella, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Gurdistallo, Monteverde M.Mo, Montopoli in Val d'Arno, Cascina e Orciano Pisano.

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