[14/02/2012] News

Parco nazionale del Cilento: sul Monte Cervati zona di protezione integrale o pista da sci?

Il Comitato Parchi è allarmato per la situazione delle aree protette nel nostro Mezzogiorno. Anche se l'associazione pensa che probabilmente la sua lotta condotta nell'ultimo trentennio del ‘900 sia servita a  salvare almeno un decimo del territorio italiano ed a creare Parchi Nazionali «Nei luoghi più favolosi del Mezzogiorno e delle Isole, dal Pollino all'Etna, dal Gennargentu al Gargano, dall'Aspromonte al Cilento, ha lasciato un segno profondo, come ancora dimostrano i molti amici e sostenitori, i quali continuano a farci pervenire preoccupate segnalazioni, documentate denunce e ripetuti appelli al soccorso».

L'ultimo allarme viene dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che il Comitato Parchi definisce «Uno dei più grandi, spettacolari, variegati e complessi Parchi Nazionali del nostro Paese». In un comunicato si legge che «Le voci sono molte, tutte concordi, e i fatti tanto gravi da sembrare incredibili: ma trovano purtroppo conferma in atti ufficiali e testimonianze scritte che lasciano pochi dubbi».

In futuro, per sorprendere e reprimere i reati più gravi, valli e montagne del Parco Nazionale del Cilento saranno video sorvegliate con 120 telecamere su un'estensione di oltre 180.000 ettari, Secondo l'associazione questo modernissimo servizio avrà costi non indifferenti e si chiede: «Un Parco naturale o tecnologico?», ma la risposta non sembra lasciare dubbi: «Chi abbia una sia pur minima conoscenza della montagna e dei consueti espedienti di bracconieri e tagliatori forestali, sa bene quale potrebbe essere la sorte futura di queste apparecchiature, mentre molti altri si interrogano perplessi sul rapporto costi-benefici di interventi del genere. A meno che non si intenda finalmente puntare queste telecamere sugli scempi perpetrati dagli amministratori locali, perfino nelle zone di protezione integrale».

Per il Comitato Parchi il problema è infatti un altro e riguarda più le azioni "legalizzate" che quelle illegali: «Ciò che lascia infatti più sbigottiti nel Cilento è che uno degli obiettivi fondamentali del Parco sarebbe oggi addirittura, udite, udite!, creare una stazione sciistica sul Monte Cervati, nella zona A di riserva integrale, vale a dire nel territorio più intatto. Per avviare rapidamente la trasformazione della splendida montagna in rumoroso trambusto da cine-panettone, infatti, un volenteroso sindaco locale ha già da tempo iniziato ad abbattere maestosi faggi ultrasecolari, ricavandone forse pochi spiccioli, ma certo parecchi danni... Appoggiato anche, si mormora, da qualche stralunata associazione pseudo-ambientalista. Tutto questo potrebbe sembrare un paradosso, o un brutto sogno, e farebbe davvero pensare che nel nostro meraviglioso Paese le leggi di tutela ambientale siano considerate "carta straccia", e imperino ancora le volontà dei feudatari. A vantaggio di chi? E perché mai investire fiumi di danaro in imprese fallimentari, dato che come è noto le stazioni sciistiche appenniniche, incluse Pescasseroli, Scanno e Roccaraso, sono disastrosamente passive?»

Ma l'associazione è convinta che indagini più approfondite sveleranno il mistero e prova spiegare cosa starebbe davvero succedendo: «Il vero obiettivo finale non è certo l'interesse del Parco, né il bene della comunità locale, e neppure uno sci-escursionismo, che non contrasterebbe in modo insanabile con la difesa della natura... No, qui si punta, malgrado l'innevamento appenninico assai poco adatto, allo sci di discesa. Un semplice "specchietto per allodole" per sportivi domenicali ai quali propinare, come in altri casi analoghi, la vendita di condomini, residence e villette, costruiti in fretta e furia su terreni già da tempo accaparrati. Una folle urbanizzazione bramata dai nostri pubblici amministratori, e realizzata con guadagni rapidi e sicuri da imprenditori di ogni sorta: un altro pesante mattone nel frenetico disegno di cementificazione che, nel giro d'un paio di generazioni egoiste e distratte, sta riuscendo a devastare e impoverire, per un piatto di lenticchie, il Paese più bello del mondo».

Il Comitato Parchi non è convinto dell'atteggiamento tenuto da Amilcare Troiano, il presidente del Parco del Cilento Vallo di Diano, che in una recente dichiarazione non avrebbe affatto respinto il progetto degli impianti sciistici nella riserva integrale: «Si tratta di una zona A del Parco, quindi di massima tutela ambientale - ha detto Troiano - Ci vuole, pertanto, molta attenzione». Ma l'associazione denuncia: «Nel frattempo qui attorno già si tagliano senza scrupoli gli alberi, per aprire spazio alle piste... Figuriamoci cosa potrebbe accadere poi in tutte le altre zone, cosiddette a tutela attenuata. Vien fatto allora di chiedere all'opinione pubblica e alla comunità internazionale: ma certa gente non avrà forse confuso l'idea di parco nazionale con quella di un parco giochi?».

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