[09/02/2012] News

Maldive, il golpe nel paradiso del presidente ambientalista

Nuovo mandato di arresto per Nasheed, scontri in molti atolli

E' durata poco la stagione democratica alle Maldive, dopo che un golpe ha costretto il primo
presidente eletto in elezioni davvero democratiche, Mohamed Nasheed, a rassegnare le dimissioni il
7 febbraio. Nasheed, facendo emergere il Paese insulare dalla dittatura islamica che lo aveva
consegnato al turismo internazionale, aveva fatto delle Maldive uno Stato simbolo della lotta ai
cambiamenti climatici, diventando egli stesso ascoltato simbolo politico della  battaglia disperata dei
piccoli Paesi insulari contro l'innalzamento del livello dell'oceano che rischia di inghiottire intere
comunità e di cancellare Stati dalla  mappa geografica.

Hanno fatto clamore i suoi interventi
all'Assemblea generale dell'Onu ed  ai vari summit delle Conferenze  delle parti dell'Unfccc per
denunciare la criminale indifferenza dell'attuale modello di sviluppo (ben incarnata nei villaggi
turistici che sono l'unica vera industria delle Maldive) per il destino dei piccoli popoli, ma ancor più
scalpore fece la riunione del governo maldiviano sott'acqua alla vigilia del deludente vertice climatico
di Copenhagen o l'annuncio che  le Maldive stavano cercando di acquistare un territorio sulla
terraferma per trasferirci tutta la  popolazione quando l'oceano indiano le sommergerà.

Ma
forse la  foto più famosa di Nasheed è quella  del primo presidente della Repubblica al mondo che
monta da solo pannelli solari sul tetto del "palazzo" presidenziale.

Il golpe contro questo
mite presidente non sembra essere  avvenuto in maniera  indolore e i partigiani di Nasheed, dopo gli
scontri successivi al golpe, si stanno organizzando con manifestazioni che si allargano in quasi tutte
le isole, sfiorando resort e villaggi turistici spesso ignari di quanto avviene nel Paese. In diversi atolli
sono stati attaccati i posti di polizia. Oggi la Corte penale della Maldive ha emesso un mandato di
arresto per Nasheed e per il suo ex ministro alla difesa Tholhath Ibrahim.

Il nuovo
presidente Waheed ieri ha promesso che creerà un governo di unità nazionale, ma ha  elogiato
anche i poliziotti che si sono schierati con l'opposizione golpista per i loro «Grandi sacrifici nel
sostenere la costituzione» ed ha negato che ci fosse stato un colpo di Stato: «Vi  sembro uno che sta
tentando un colpo di Stato?» ha detto serafico ai giornalisti.

La  situazione è nuovamente
precipitata dopo che Nasheed ha riunito il Maldives democratic par ty (Mdp) per annunciare  che era
stato costretto a dimettersi ed ha dichiarato il governo di Waheed illegittimo ed ha chiesto nuove
elezioni. Nonostante l'evidenza, le Maldives national defense force (Mnd) ieri sera hanno negato di
aver fatto un golpe per costringere Nasheed a dimettersi con la forza.

Migliaia di sostenitori
Mdp, tra cui molte donne, sono scesi in piazza per quello che il partito ha definito una passeggiata
"pacifica" di protesta vicino alla capitale Male, ma  sono stati brutalmente repressi dalla polizia,
anche Nasheed è stato picchiato e 50 persone sono finite in ospedale, compreso il presidente del
Mdp "Reeko" Moosa, questo ha scatenato un'ondata di violenza e vandalismo nelle isole, con assalti
alle caserme della  polizia, tribunali ed altri edifici pubblici. Alcuni atolli sono stati abbandonati
dalla polizia e sono nelle mani dei dimostranti.

Molti Paesi stranieri hanno lanciato appelli ai
turisti perché non si avvicinino alla  capitale Male, ma resort e villaggi turistici non sembrano essere
stati colpiti dai disordini. L'ambasciata della  Cina alle Maldive ha chiesto agli immigrati  ed alle 
imprese cinesi di rafforzare  la  loro sicurezza e di «restare a distanza dalle manifestazioni e dai
manifestanti».

Ma la qualità democratica nei piccolo Paesi insulari  non sembra preoccupare
più di tanto nemmeno l'Onu: il segretario generale Ban Ki-moon ha detto di sperare che «Le
dimissioni del Presidente delle Maldive, Mohamed Nasheed, e la nomina dell'ex vice-presidente,
Mohammed Waheed Hassan, come nuovo presidente del paese, permettano di mettere fine alla
politica che dura da più mesi».

E pensare che Nasheed è stato premiato  più volte come
campione dell'ambiente, della  democrazia e  del progresso sociale da diverse  agenzie Onu.


Il portavoce di Ban Ki-moon  ha detto che «Il segretario generale spera fortemente che questo
trasferimento di poteri, che è stato annunciato come una misura costituzionale per evitare una
scalata  della violenza e dell'instabilità (come dicono tutti quelli che fanno un golpe, dalla  Grecia  dei
Colonnelli al Cile di Pinochet, ndr), condurrà ad un regolamento pacifico della crisi
politica che ha polarizzato il Paese in questi ultimi mesi. Chiede a tutti  i maldiviani di astenersi da
ogni atto di violenza e di impegnarsi, in maniera costruttiva, ad affrontare le sfide con le quali il loro
Paese si confronta ed a proteggere e sfruttare le conquiste importanti che le Maldive hanno fatto, in
questi ultimi anni, stabilendo la  democrazia e lo Stato di diritto».

Detto questo, Ban
riconosce «L'importante contributo del presidente Nasheed, primo presidente del Paese
democraticamente eletto, allo stabilimento della democrazia  alle Maldive ed  il suo ruolo nella 
sensibilizzazione  della comunità internazionale ai pericoli del cambiamento climatico e
dell'innalzamento de i livelli del mare». Un riconoscimento che sa di necrologio politico visto che «Le
Nazioni Unite resteranno un partner  vicino delle Maldive e continueranno ad  apportar loro il
sostegno nel periodo a  venire».

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