[31/01/2012] News

Greenpeace a Passera: «Sbrigati ministro! Subito decreto per tutelare il mare dalle navi pericolose»

Adesione dell'Idv Toscana

Greenpeace oggi chiama nuovamente in causa il ministro dei trasporti ambiente Corrado Passera, che per la verità sulla vicenda del Giglio ha tenuto un atteggiamento fin troppo defilato. Gli ambientalisti lanciano una campagna per inviare al ministro una valanga di e-mail di protesta: «C'è un decreto che, se approvato subito, potrà tutelare le aree di mare sensibili da disastri come quello della Costa Concordia. Ma il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, continua a ignorarlo. La nostra azione lo scorso venerdì davanti al suo Ministero non è bastata: adesso tocca a te chiedergli di sbrigarsi».

Greenpeace ricorda che «Il ministro dell'ambiente, Clini, si è già espresso a favore di un decreto interministeriale per regolare il traffico marittimo nelle zone a rischio, come il Santuario dei Cetacei; ora è il ministro dei Trasporti che deve assumersi le sue responsabilità. Dopo i morti, il naufragio della Concordia rischia di provocare un grave disastro ambientale nel bel mezzo del Santuario, un'area che dovrebbe essere protetta dal 2001. La priorità è la rimozione del carburante ma ci sono molte altre sostanze inquinanti nel relitto: centinaia di litri di vernici, smalti, insetticidi, detergenti, circa 1300 metri cubi di acque nere e grigie, tonnellate di cibo e bevande. Un altro disastro quanto ci "Costa"? Chiedi anche tu al Ministro Corrado Passera di emanare subito il decreto interministeriale per tutelare la sicurezza dei trasporti, la salute pubblica e l'ambiente. Sbrigati Ministro!»

A stretto giro di posta arriva l'adesione alla campagna di Greenpeace da parte dell'Idv Toscana.
«Dopo i morti, i feriti, le scene da "Titanic" che  in questi giorni i media continuano a mostrarci - si legge nella nota dell'Idv -, il naufragio della Concordia rischia di provocare un grave disastro ambientale nel bel mezzo del Santuario, un'area che dovrebbe essere protetta dal 2001. La priorità è la rimozione del carburante, anche se ci sono molte altre sostanze inquinanti nel relitto: centinaia di litri di vernici, smalti, insetticidi, detergenti, circa 1300 metri cubi di acque nere e grigie, tonnellate di cibo e bevande. Per questo motivo Greenpeace, che venerdì scorso si è mobilitata davanti al Ministero dei trasporti, sta ricordando a tutti che esiste un decreto che, se approvato subito, potrà tutelare le aree di mare sensibili da disastri come quello della Costa Concordia». 

«L'Italia dei Valori - aggiungono - si è mobilitata sin dalle prime ore del disastro attraverso il suo rappresentante presso la camera dei deputati, l'On. Fabio Evangelisti, segretario del partito in Toscana. Adesso è giunto il momento di spingere il Governo ad intervenire immediatamente affinchè altri disastri del mare non abbiano più luogo. Per questo motivo  - concludono - l'Italia dei Valori della Toscana aderisce all'iniziativa di Greenpeace: chiediamo tutti al Ministro Corrado Passera di emanare subito il decreto interministeriale per tutelare la sicurezza dei trasporti, la salute pubblica e l'ambiente!»

Ecco il testo della lettera:

On. Ministro Corrado Passera,

la tragedia della nave da crociera Costa Concordia ha messo in evidenza una grave mancanza di regole per la navigazione. Ancor più preoccupante è che, nonostante il governo abbia subito promesso severe misure a riguardo, ancora non sono state nemmeno proposte norme atte a prevenire disastri come quello del Giglio, e si cominciano, invece a ventilare "accordi volontari" con gli armatori.

Da anni Greenpeace denuncia che il tratto di mare che circonda il Giglio, il Santuario dei Cetacei che è un'area protetta dal 2001, non sia tutelato da misure in grado di garantire sicurezza per le attività più pericolose, come il traffico marittimo di cargo che trasportano sostanze pericolose e il continuo passaggio di grosse navi passeggeri. Gli incidenti si ripetono e nel Santuario i rischi e il degrado sono in aumento. Ricordiamo come, non lontano dal Giglio, lo scorso dicembre un traghetto della Grimaldi aveva perso 40 tonnellate di sostanze tossiche mentre navigava con mare forza 9.

La Legge n.51 del 2001 dà la possibilità al Ministro dei trasporti di «limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale, per motivi di ordine pubblico, di sicurezza della navigazione e, di concerto con il Ministro dell'ambiente, per motivi di protezione dell'ambiente marino, determinando le zone alle quali il divieto si estende».

La invito, quindi, a emanare al più presto, di concerto con il Ministero dell'Ambiente, un decreto interministeriale che finalmente regoli il traffico marittimo nelle zone a rischio ambientale, come il Santuario, e vieti gli avvicinamenti pericolosi alle coste.

E' necessario adottare con urgenza misure che garantiscano la tutela della salute dei cittadini, del mare e delle economie locali, prevenendo tragedie come quella del Giglio,

cordiali saluti

 

per sottoscrivere:

http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/oceani/Sbrigati-Ministro-il-ritardo-Costa/?utm_source=planet&utm_medium=planet&utm_campaign=openspace  

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