[30/01/2012] News toscana

Gasolio, cacciucco e pesce “dimenticato, l’assessore Salvadori incontra i pescatori toscani

Per i  pescatori sono tempi duri ed anche più duri se ne annunciano per un settore in crisi, che fa i conti con la diminuzione delle catture e degli stock che impongono serie norme europee ed anche con la crescente concorrenza del "dilettantismo" che troppo spesso si trasforma in commercio e con il bracconaggio vero e proprio.

Anche se in Toscana il movimento dei "forconi" ha coinvolto solo parzialmente i pescatori, stamattina l'assessore Gianni Salvadori (Nella foto) ha incontrato i le marinerie di pesca toscane, hanno partecipato anche Federcoopesca, LegaPesca e Federpesca. Sul costo del  gasolio, più alto in Toscana che in altre regioni,  e che colpisce soprattutto la pesca a strascico che utilizza motori molto potenti, Salvadori si è impegnato a «Un sollecito confronto con distributori e petrolieri, anche alla luce della più recente normativa in materia di liberalizzazione degli impianti di distribuzione».

Secondo l'assessore è stato «Un incontro molto interessante e costruttivo che ci ha fornito la possibilità di conoscere, direttamente dai protagonisti, quelli che sono gli aspetti di loro maggiore difficoltà. Abbiamo stabilito, in perfetta sintonia, un percorso su cui come Regione intendiamo svolgere una parte il più possibile sostanziale».

Ma i pescatori toscani chiedono probabilmente alla Regione l'impossibile: la modifica dei nuovi regolamenti comunitari (giudicati fin troppo blandi da ambientalisti e scienziati) che "livellano" i mari europei, compreso il Mediterraneo che è molto diverso dall'Atlantico o dal Mare del Nord.

Qui c'è un nodo delicatissimo: i pescatori italiani dicono che obbligarli  a pescare  con le stesse maglie di reti utilizzate per le coste dell'Atlantico li penalizza ed ha un forte impatto sulla cultura gastronomica, come il cacciucco e la frittura di paranza tanto care ai toscani. Inoltre sotto accusa ci sono le regole comunitarie molto dettagliate e con sanzioni amministrative pesanti, ad esempio sulle taglie minime del pescato.

E' anche vero che tutto questo è il frutto dell'impoverimento del mare e che quelle tradizioni culinarie avevano il loro fondamento in un mare ricco di pesce e con una pesca artigianale a bassissima tecnologia, due condizioni spazzate via dall'incremento dello sforzo di pesca che ha impoverito il mare e da attrezzi  da pesca sempre più performanti per catturare pesce sempre più raro.

La nota della Regione che riferisce della riunione con i pescatori fa l'esempio del cacciucco: «Con le nuove regole, secondo cui ogni tipo di pesce va messo in una sola cassetta, chi vuole mettere insieme tutto il pesce necessario per cucinare quel piatto tradizionale deve comprare almeno cinque cassette con altrettanti pesci diversi, mentre prima ne bastava una sola. Lamentale, dai pescatori, anche per le minuziose sanzioni amministrative riguardanti infrazioni formali come, ad esempio, una bandierina strappata o un modulo mal riempito».

Cose delle quali è molto più facile parlare, tanto che  Salvadori ha assicurato: «Segnaleremo al ministero tutti i paradossi che vorrete fornirci».

La Regione si è impegnata anche su un'altra questione che sta a cuore ai pescatori: il "blue box", il sistema di controllo satellitare per i pescherecci che in Italia vede la sostanziale egemonia di due sole  aziende abilitate a gestire la relativa tecnologia: «Come Regione siamo disponibili - ha detto Salvadori - a finanziare un progetto di livello toscano capace di spezzare un oligopolio che per i pescatori comporta costi elevati».

Ma la dura vita dei pescatori ha anche altri problemi, come quello dei debiti sommati dalle aziende, che potrebbe essere affrontato con un eventuale coinvolgimento di Fidi Toscana, la taglia minima del pescato (scoglio molto duro da superare a Bruxelles e che sta molto a cuore anche alla Fao ed all'Onu) e  la valorizzazione del pescato meno pregiato.

Salvadori ha rassicurato sull'impegno della Regione: «Stanno per uscire nuovi bandi sulla pesca marittima e questi forniranno opportunità in termini di erogazioni di contributi per l'ammodernamento. Sul pesce meno pregiato, il cosiddetto "pesce dimenticato", non mancherà un impegno diretto di Regione Toscana ad esempio sulle mense scolastiche e, più in generale, per una sua valorizzazione anche per quanto concerne il progetto "Vetrina Toscana" e i rapporti con i ristoratori. Si pensa di sostenere quei Comuni nelle cui mense vengano forniti pasti cucinati anche con il "pesce dimenticato" (sugherello, boga, caprignoso, tremora, sciabola, gattuccio, spigarello, tracina, sparaglione, mustella, alaccia, zerro, pesce sciabola, razza ...)».

Un altro campo di intervento potrebbe essere quello della pulizia del mare «Essere pescatori professionisti oggi, significa anche svolgere funzioni di "spazzinaggio del mare". Nelle loro reti finiscono infatti residui di ogni genere e questi "servizio ambientale" - ha osservato Salvadori - dovrebbe comunque essere valorizzato anche con riferimento ai Gruppi di Azione Costiera.  Fra un mese un nuovo appuntamento a Firenze per verificare come nel frattempo di sono evolute le questioni. In programma anche l'ipotesi di una iniziativa "strategica" su presente e futuro della pesca in Toscana. Da svolgersi in una località della costa»

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