[27/01/2012] News

Con il "financial short-termism" non c'è business sostenibile

«Il financial short-termism rappresenta una barriera fondamentale per la transizione del businesses 'verso la sostenibilità», è quello che emerge dal sondaggio periodico "The Sustainability Survey", commissionato dal programma IOnu per l'ambiente (Unep) a GlobeScan e SustainAbility's sugli atteggiamenti di businesses, Ong, università e governi. Ben l'88% dei 642 esperti intervistati vede nelle pressioni per ottenere risultati finanziari a breve termine un ostacolo per le imprese perché diventino più sostenibili.

Il sondaggio, condotto nel dicembre del 2011, ha chiesto agli esperti se avessero considerato una serie di fattori come ostacoli ad una maggiore sostenibilità da parte delle imprese. Anche se la maggior parte degli intervistati ha individuato più ostacoli, il financial short-termism è stato indicato come il più significativo.

Gli altri impedimenti alla sostenibilità del business sono i regolamenti inadeguati e scarsa consapevolezza del "business imperative", citati entrambi dal 65% degli intervistati; la bassa domanda dei consumatori (57%); la mancanza di strumenti di gestione efficaci (45%) e la mancanza di standard internazionali (50%).

SustainAbility, fionata nel 1987, è un hink tank ed una strategy consultancy che lavora per ispirare una transformazione nella business leadership verso un'agenda sostenibile. La società opera a livello globale ed ha uffici in Europa, Nord America ed India e il suo vice-presidente, Jeff Erikson, ha sottolineato che «Gli esperti del nostro sondaggio ci dicono che tra i molti fattori che rendono difficile la transizione verso la sostenibilità, l'impazienza da parte degli azionisti è la più importante Questo implica che la comprensione la comunicazione del business case. è cruciale. Siamo entusiasti di lavorare con l'Unep ancora una volta per il loro prossimo rapporto, che fornirà un ulteriore supporto alla business community».

Mentre il financial short-termism è stato sempre identificato come un ostacolo dalla grande maggioranza di tutti i gruppi, l'indagine ha rivelato che tra gli esperti, a seconda dei loro settori di interesse, esistono diverse opinioni sull'importanza degli altri fattori. Il programma dell'Onu per l'ambiente (Unep) spiega che «Gli esperti che lavorano in ambito accademico (56%) erano molto più propensi a identificare la mancanza di norme internazionali come barriera rispetto a quelli che lavorano nelle corporations (43%)».

Gli esperti del mondo universitario sono stati quelli che hanno accusato di più (71%) i leader aziendali di avere una scarsa conoscenza del "business imperative", ma anche tra i rappresentanti delle imprese questa consapevolezza è maggioritaria (58%).

Gli esperti delle corporations (66%) erano più propensi a identificare la mancanza di domanda dei consumatori per pratiche di green business e prodotti e servizi verdi come un ostacolo alla trasformazione, mentre gli altri gruppi di esperti, in quello delle Ong (46%) non la vedevano come loro.

I risultati definitivi di questo sondaggio saranno presentati nel rapporto Unep "Business case for the Green Economy" che sarà pubblicato entro la fine dell'anno.

Chris Coulter, presidente di GlobeScan, una international opinion research consultancy che ha una rete di ricerca in 50 paesi, ha evidenziato: «Chiaramente, deve essere fatto un maggior lavoro per aiutare le imprese a trovare il modo di superare l'ostacolo del financial short-termism per la sostenibilità aziendale Potrebbe essere utile un'iniziativa multi-stakeholder per esplorare nuove idee per affrontare questo che è uno dei principali ostacoli per agevolare la transizione verso la sostenibilità».

Il Sustainability Survey research program dell'Unep è una piattaforma collaborativa unica che utilizza i contributi di molti esperti per esplorare le soluzioni alle sfide della sostenibilità dei materiali. Il programma è progettato per aiutare i leader a cogliere le sfide e le opportunità legate alla sostenibilità, sfruttando le intuizioni delle più influenti intelligenze nel settore dello sviluppo sostenibile. I risultati delle ricerche dovrebbero servire a fornire lungimiranti consigli strategici e una continua analisi delle tendenze per le leadership delle diverse organizzazioni.

Il direttore esecutivo dell'Unep, Achim Steiner, sottolinea che «La Green Economy analysis dell'Unep e dei suoi partner delinea con chiarezza i percorsi verso una crescita dell'economia globale, generando occupazione e lotta alla povertà, mantenendo l'impronta dell'umanità entro i limiti ecologici. Questo sondaggio sottolinea che i governi devono fare la loro parte, a livello nazionale e internazionale, nel fissare gli standard e il sostegno alle politiche intelligenti necessarie per promuovere la sostenibilità nell'estrazione e il degrado delle risorse naturali del mondo. Sta succedendo, ma non abbastanza velocemente. Rio+20, nel mese di giugno offre l'opportunità ai governi di accelerare e di anticipare un futuro migliore per 7 miliardi di persone».

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