[26/01/2012] News toscana

Legautonomie: cosa insegna la vicenda dell'area protetta marina dell'Arcipelago

Dopo il naufragio del Giglio, in una serie di prese di posizione e non solo di Legambiente si è tornati a parlare dell'area marina del Parco dell'Arcipelago che se operante e seriamente gestita non avrebbe consentito quegli scellerati ‘inchini'. Ma di danni come sappiamo anche se non così tragici ce ne sono stati altri anche recenti. Queste prese di posizione sollecitano perciò opportunamente il ministero dell'ambiente a decidere finalmente su questa area marina di cui si parla ormai da anni.

E qui colpiscono due cose che forse meritano di essere richiamate perché il quadro risulti sufficientemente chiaro. Il primo è che un parco nazionale come quello dell'Arcipelago a diversi anni dalla sua istituzione non abbia ancora definito la sua area marina e le relative regole di gestione che ovviamente riguardano un aspetto determinante per quel parco.

E' stato ricordato che è dal 2008 che si attende il varo di quel regolamento già a lungo rimpallato da parte del ministero e finito chissà dove. Insomma sarebbe come dover ancora decidere nei parchi del Gran Paradiso o delle Dolomiti di cosa fare in montagna. Ma questa assurda vicenda richiama immediatamente un'altra situazione molto più recente e in corso su cui finora non sembrano essersi levate voci neppure in Toscana.

Infatti al senato si sta discutendo una legge che a nio avviso muove dall'esigenza di rilanciare le aree protette marine dando ulteriori poteri al ministero e tagliando fuori totalmente le regioni anche in pieno santuario dei cetacei. La legge sui parchi andrebbe cambiata in sostanza perché legherebbe troppo le mani del ministero. Ma è la legge o l'irresponsabilità del ministero che ha finora impedito il varo di un regolamento il cui ingiustificato e immotivato rinvio ha contribuito a paralizzare il parco dopo anni di commissariamento? Questa è la scomoda eredità lasciata dalla Prestigiacomo di cui Clini deve farsi e presto carico.

Non dimentichiamo inoltre che il testo del Senato vorrebbe affidare ai parchi a mare il compito di fare il piano, ma non per la parte specifica a mare a cui dovrebbe pensare tanto per cambiare il ministero. Ci manca solo dopo il Giglio anche il naufragio istituzionale e normativo. E a farsi sentire devono essere innanzitutto le regioni e specialmente quelle del santuario.

Renzo Moschini responsabile Aree protette Legautonomie

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