[25/01/2012] News

Disastri marini e ambientali e sostenibilità del turismo

Sotto gli occhi del mondo e dell'Italia quasi incredula la tragedia della Concordia. Scenari terribili dei quali a volte si stenta a quantificare la drammaticità e l'ampiezza  per l'ecosistema di tutto il Tirreno e per la qualità della vita di milioni di persone e della fauna  marina e terrestre  nel caso la situazione peggiori per il tempo o per altre cause che potrebbero manifestarsi.

Dopo questa tragedia forse di fatto largamente annunciata visto che della pericolosità di rotte particolari o turistiche si discute da decenni , sembra che molti governi vogliano dare una stretta alle norme che regolano la materia della navigazione   con particolare riferimento a quella relativa al turismo.

Resta molto evidente il fatto che per disgraziatissimi concetti presenti fortemente nelle logiche del turismo specie di massa  e nel relativo  business spesso molto poco rispettoso dell'ambiente, del mare come della montagna e delle pianure o dei fiumi e laghi, le vere ragioni a monte del disastro erano ampiamente conosciute e forse condivise e da  gli enti, dalle case armatrici, dalle autorità in generale., dagli stessi turisti.

Fa  tristezza  leggere sui giornali le dichiarazioni di agenti di viaggio che dicono che i loro clienti sono i primi a chiedere se  le rotte dei loro impressionanti  vascelli prevedono viste panoramiche ed avvicinamenti da cartolina a scogliere, isole , città , paesi e porticcioli.  E' la prassi , il sogno collettivo mal impostato e non rispettoso dell'ambiente  a cui siamo ormai abituati e che determina  e condiziona un mercato; che non risparmia  con il transito ravvicinato santuari marini dei grandi cetacei, parchi ed oasi naturali  e zone costiere e non di immensa delicatezza e valore. E questo in presenza o meno di capitani validi o sconsiderati.

Legambiente ed altre associazioni hanno da lungo tempo stigmatizzato i pericoli per l'ambiente e l'ecosistema marino con richieste a livello internazionale  e nazionale che in gran parte per le  ragioni  già menzionate hanno trovato resistenze e non sono state ascoltate.

Ora più che mai, seppur con il senno di poi è necessario cambiare veramente rotta.

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