[25/01/2012] News

Ecco perché la tragedia della Costa Concordia non sarebbe stata possibile con l'Area marina protetta

In questi giorni, dopo il naufragio e la tragedia della Costa Concordia, si sta discutendo del vero e proprio scandalo di un'Area marina protetta, quella dell'Arcipelago Toscano, prevista da 30 anni (legge 979/82 sulla difesa del mare) ma mai istituita dai governi e  dai ministri dell'ambiente che si sono succeduti alla guida del nostro Paese.

Nei giorni scorsi il sindaco Sergio Ortelli del Giglio e  un Consigliere del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Yuri Tiberto, hanno detto che il naufragio della Costa Concordia sarebbe avvenuta anche se ci fosse stata l'Area Marina protetta, ma il gruppo Facebook "Subito l'istituzione dell'Area Marina protetta dell'Arcipelago Toscano" dimostra che questo non è assolutamente vero.

Nella proposta di Area marina protetta avanzata dal Comune, la precedente amministrazione di centro-sinistra dell'Isola del Giglio, sostituita nel 2010 dall'attuale di centro-desta (che l'ha cestinata immediatamente), le Scole, gli scogli dove ha urtato la Costa Concordia provocando lo squarcio di 70 metri che ha portato al suo affondamento, sarebbero state inserite in "Zona C"  (cartografia allegata) della proposta Area marina protetta e, nella "Regolamentazione orientativa nelle zone di protezione A, B, C e D"  si legge: «Navigazione Navi da diporto:  zona B di tutela generale " Vietata"»: La proposta di regolamento della precedente giunta del sindaco Brothel chiedeva naturalmente che la navigazione delle navi fosse vietata anche nella zona A di tutela integrale, mentre in zona C di tutela parziale sarebbe stata «Consentita a velocità moderata» e nella Zona D di tutela sperimentale «Consentita».

Il documento del Comune, noto ed inviato oltre che al ministero anche al Parco nazionale ed ampiamente discusso, spiega che «Tutte le attività consentite sono disciplinate e, ove previsto, specificamente autorizzate dal soggetto gestore dell'AMP, tramite un Disciplinare provvisorio e un successivo Regolamento». Tanto per non lasciare dubbi il glossario allegato spiega cosa si intende per "nave da diporto": «Qualsiasi unità navale destinata alla navigazione da diporto, con scafo di lunghezza superiore a 24 metri, come definito ai sensi della legge 11 febbraio 1971, n. 50 e successive integrazioni e modificazioni»; La Costa Concordia è lunga più di 300 metri!

Ma purtroppo per il sindaco Ortelli e per il consigliere Tiberto c'è un altro documento ancora più chiaro: l'Appendice B del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Direzione protezione  natura - Segreteria tecnica per la tutela del mare e la navigazione sostenibile, riguardante il regolamento "AMP in corso di istituzione "Isola del Giglio" - Regolamentazione orientativa nelle zone di protezione A, B, C e D" proposto dal ministero è ancora più precisa, doto che c'è scritto nero su bianco: «Navigazione Navi da diporto (in linea con all. IV e VI della MARPOL 73/78) zona B Riserva generale: Vietata».

Anche la proposta del ministero, che emendava quella del Comune accogliendola in grandissima parte dava  la sua definizione di nave da diporto: «Qualsiasi unità da diporto, con scafo di lunghezza superiore a 24 metri, come definito ai sensi del D. lgs. 18 luglio 2005, n. 171», escludendo quindi categoricamente la possibilità che navi come la Concordia potessero passare vicino alle Scole.;

La proposta di Amp al Giglio è suddivisa in zone A, B, C e D, «Sottoposte a diverso regime di tutela ambientale, tenuto conto delle caratteristiche ambientali e della situazione socio-economica ivi presenti».

Inoltre il ministero specificava che «Tutte le attività consentite sono disciplinate e, ove previsto, specificamente autorizzate dal soggetto gestore dell'AMP, tramite il Regolamento di esecuzione e organizzazione».

Non si capisce quindi come e perché il sindaco Ortelli e il consigliere del parco Tiberto abbiano potuto fare quelle affermazioni avventate. Forse prima di farsi accecare dall'opposizione pregiudiziale alle Aree marine protette bisognerebbe leggere i documenti. Soprattutto quando si parla di una tragedia come quella avvenuta al Giglio, bisognerebbe essere prudenti ed evitare di fare brutte figure.

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