[24/01/2012] News

Milano: al convegno ''L'auto elettrica ama il green'', Clini critica la Fiat

Anche parte del mondo ambientalista negli anni passati avanzava qualche riserva sulla diffusione di auto elettriche, con distinguo rispetto alla fonte di produzione dell'energia o dubbi sull'autonomia delle stesse auto. Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, nonostante ancora le vendite di auto elettriche sia agli zero virgola qualcosa: la ricerca ha fatto passi in avanti rendendo le auto elettriche più competitive, l'aria delle città in molti casi è irrespirabile e i necessari investimenti per le grandi infrastrutture pubbliche di mobilità tardano ad arrivare per scelta politiche e perché scarseggiano i soldi.

L'attenzione quindi per i veicoli elettrici (o ibridi) oltre che per le flotte delle aziende di servizi si sta facendo più insistente anche per le auto private dei singoli cittadini. Al convegno ''L'auto elettrica ama il green'' organizzato dall'assessorato alla Mobilità e Ambiente del comune di Milano con Asso Energie Future, sono stati ipotizzati scenari interessanti.

Se da qui al 2020, per ogni cinque nuove auto ce ne fosse una elettrica, l'Italia si troverebbe con una flotta composta per il 10% da vetture che non emettono smog o gas serra, ottenendo un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina (oggi il consumo annuale di benzina si aggira attorno ai 13 miliardi di litri). Inoltre se la nuova flotta di auto elettriche  fosse alimentata con le energie rinnovabili invece che da centrali tradizionali, il nostro Paese abbatterebbe le emissioni di gas serra di quasi sei milioni di tonnellate, l'1,1% del totale nazionale.

«L'auto elettrica sta diventando un prodotto significativo, anche se di nicchia, per i sistemi urbani- ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini (Nella foto) intervenuto al convegno- Ci sono grandi case automobilistiche europee che stanno investendo su questo. Io spero che l'Italia riesca a consolidare la sua capacità produttiva per fare in modo che non succeda quello che è successo con il fotovoltaico. Siamo diventati importatori di moduli fotovoltaici, piuttosto che cogliere l'occasione degli incentivi per stimolare la produzione nazionale».

Il ministro non ha nascosto la critica alla più grande casa automobilistica italiana. «Fiat mise in produzione tempo fa una Multipla ibrida, con un sistema di controllo elettronico molto più sofisticato della Prius. Il Parlamento votò una legge su un incentivo pari al 60% del costo della Multipla ibrida per favorire la penetrazione nel mercato. Si trattava di un prodotto raffinato e molto efficiente. Ma poi Fiat decise che l'auto non era interessante per il mercato e smise di produrla. Quando nel mondo si partiva con la produzione delle auto elettriche, l'industria italiana ha abbandonato il campo, ha perso un'occasione». Il ministro ha poi portato l'esempio della Cina, il più grande mercato dell'automobile con 20 milioni di mezzi all'anno, che intende arrivare entro il 2015 a un milione di auto elettriche. «All'operazione cui stanno partecipando molte imprese internazionali e vorrei vi partecipasse anche l'Italia» ha concluso Clini. 

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