[24/01/2012] News toscana

L'invaso di Puretta fornirà acqua a Volterra e Pomarance nei periodi di siccità

I cambiamenti dei regimi pluviometrici con una sostanziale riduzione delle piogge non solo nel periodo estivo, sono ormai confermati anche nella nostra Regione da dati pluriennali. Per mitigare questa criticità, Asa, per il territorio di Volterra e Pomarance, ha pensato di invasare l'acqua nei periodi di maggior disponibilità (anche se sempre più rari) per poi utilizzarla nei periodi di massima richiesta, cioè in estate quando anche l'afflusso turistico è maggiore.

L'invaso in questione, ancora da realizzare, è quello di Puretta per una capacità complessiva di circa 700.000 metri cubi, il cui progetto è stato approvato dalla Regione Toscana nell'estate del 2011. Il bacino avrà la funzione di fornire una ricarica artificiale al vicino campo pozzi, che, ad oggi, costituisce la principale fonte di approvvigionamento idropotabile per i comuni di Volterra, Pomarance e la frazione Saline di Volterra.

«Il progetto ricade all'interno di due Siti di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat, prevede una particolare attenzione agli aspetti ambientali, e fa ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica, prevedendo numerose misure di compensazione» hanno dichiarato da Asa. In sintesi, il progetto prevede di eseguire un'opera di presa sul fiume Cecina con un manufatto sghiaiatore che trattenga i detriti; di trasferire l'acqua derivata, attraverso una tubazione verso il lago facendo in modo che l'acqua, attraverso un'opera di immissione nel lago, possa essere accumulata.

L'acqua invasata nei periodi di piena del fiume Cecina (con portate inferiori a 100 l/s non ci sarà derivazione di acqua verso il lago), sarà inviata ad un sistema di ricarica del campo pozzi, attraverso una opera di presa verticale ed un sistema di spinta. Il progetto prevede di scavare oltre 1 milione di metri cubi di terreno di cui il 15% riutilizzabili in situ per le opere di contenimento.

«Ad oggi, anche se sono ancora al vaglio soluzioni di utilizzo dei materiali in opere pubbliche, i terreni di scavo serviranno per una bonifica agraria di terreni limitrofi ed, in parte, saranno utilizzati per processi produttivi. La maggior parte dei terreni troverà, comunque, impiego nel raggio di 3 km dal luogo di prelievo, minimizzando, quindi, l'impatto legato ai trasporti» hanno precisato da Asa.

Tra le varie opere ed interventi di compensazione e mitigazione sono previsti: una rampa di risalita per i pesci realizzata secondo le tecniche di ingegneria naturalistica; il trasporto solido intercettato dallo sghiaiatore e dal dissabbiatore viene reimmesso totalmente nel fiume Cecina attraverso sistemi automatici di lavaggio; è stata prevista in una parte del lago, un'area umida a debole pendenza in cui impiantare specie arbustive di tipo idrofilo: l'acqua prelevata dal Cecina, andrà ad alimentare con priorità l'area umida e, solo raggiunto il livello di massimo riempimento di quest'ultima, comincerà a defluire all'interno del lago; sono poi previsti interventi di mitigazione nella fase di costruzione, nelle recinzioni per consentire il passaggio dei piccoli vertebrati (anfibi), per minimizzare l'impatto visivo. 

Nonostante questo, l'intera opera non ha convinto diverse cittadini e neppure il Wwf, soprattutto per quel che riguarda i prelievi dal fiume Cecina, tamnto che recentemente l'associazione ambientalista ha depositato un ricorso al Tar contro la realizzazione dell'invaso.

 

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