[23/01/2012] News

Recuperare plastica dal rifiuto indifferenziato è possibile

Tempo di risultati e di bilanci per il progetto Ariel, confinanziato dall'Unione Europea. Avviato il 13 dicembre 2010, Ariel ha testato per un anno nuove tecnologie per ottimizzare la gestione dei rifiuti e ridurre la quantità di quelli smaltiti in discarica. In particolare, il progetto ha misurato la capacità di recuperare materiali plastici contenuti nei rifiuti indifferenziati.

Tre le aziende dei rifiuti dell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia-empolese Valdelsa coinvolte nella sperimentazione: ASM, Quadrifoglio e Publiambiente.
La presentazione dei risultati finali del progetto Ariel si è tenuta a Firenze, alla presenza di amministratori pubblici e rappresentanti delle tre aziende di rifiuti.
Gli stabilimenti di ASM sono stati il punto centrale del progetto, un vero e proprio Polo tecnologico: è qui, infatti, che ha lavorato l'impianto, scelto tra tutti quelli provati, per la separazione dei flussi di materiale plastico dal rifiuto indifferenziato.
Le analisi merceologiche ed i controlli di qualità, i test di produttività ed efficienza portati avanti, hanno evidenziato risultati importanti.
A fronte di tutte le prove effettuate, la quantità massima di materiali plastici che è stato possibile recuperare in un'ora, su un flusso totale di 18.000 chilogrammi di rifiuti urbani indifferenziati, è stata di 571 chili, pari ad una percentuale di produttività del 3,17 per cento.
Un risultato che conferma che è possibile recuperare il 3 per cento di materiale plastico presente nei rifiuti urbani indifferenziati, incentivando così lo sviluppo dei mercati del riciclaggio e riducendo lo smaltimento in discarica, in linea con le indicazione regionali e nazionali. In altre parole, attraverso "Ariel", nelle province di Prato, Firenze e Pistoia, si potrebbe ridurre il consumo annuo di volumi di discarica grazie al recupero di circa 15mila tonnellate annue di plastica.
"Questo progetto dimostra - ha spiegato il direttore generale di ASM Sandro Gensini - che si può puntare al riciclo non soltanto con l'attuale sistema di gestione della differenziata, ma anche con la tecnologia. La sfida del prossimo futuro sarà riconoscere i flussi effettivamente avviati a recupero a prescindere dalle modalità di raccolta".
"Il problema del recupero - ha invece spiegato l'amministratore delegato di Quadrifoglio Livio Giannotti - non è rappresentato tanto dal modo in cui vengono raccolti i rifiuti, ma dalla tecnologia che si riesce ad utilizzare per separare la materia. Recuperare materia attraverso l'innovazione tecnologica è fondamentale e auspicabile ed è quello che ha fatto il progetto Ariel".
"Il progetto Ariel ha aperto la strada ad obiettivi futuri molto importanti - ha aggiunto Paolo Regini, presidente di Publiambiente - non dimentichiamoci che proprio in Toscana si è dato e si sta dando vita a progetti e a sistemi di raccolta tra i più avanzati".

 

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