[18/01/2012] News

Se l'Eni vuole tutelarsi dalla volatilità dei prezzi delle commodity...

Quando uno pensa di averle viste e sentite tutte, viene puntualmente smentito dai fatti. Come accade oggi a noi leggendo che l'Eni - fonte Sole24Ore - intende «tutelarsi dalla grande volatilità dei prezzi delle commodity: per questo ha creato Eni Trading, presentata ieri a Londra, capitale incontrastata del trading delle materie prime. Alla nuova divisione interna del gruppo andrà la gestione integrata del rischio commodity e dell'asset backed trading».

Dunque l'Eni, colosso che proprio sfruttando la volatilità delle materie prime, a partire dal petrolio e dai suoi derivati, fa il bello e il cattivo tempo, ora intende difendersi dal mercato! Non solo «Nelle intenzioni del gruppo la gestione integrata dei prezzi delle commodity avrà diversi benefici effetti collaterali, come lo sviluppo di soluzioni informatiche integrate per la gestione del rischio, la definizione di nuovi servizi di pricing in tempo reale delle materie prime da offrire ai clienti industriali e lo sviluppo e implementazione della strategia sulla Co2 di Eni a livello di gruppo».

Una società quotata sul mercato che non accetta il rischio e che anzi pensa di poterlo gestire a benefici dei clienti, ma cos'è, una banca? Forse siamo troppo ignoranti noi, oppure troppo furbacchioni loro, di certo questi sono campioni in tutto e soprattutto del liberismo quando fa comodo, ovvero fino a quando non sono loro a pagarne le conseguenze.

E mentre fanno i liberisti a singhiozzo in casa nostra (con la rassicurante partecipazione dello Stato) non disdegnano alleanze come quelle con lo Stato-mercato-energetico russo, con la dirigista Repubblica Islamica dell'Iran e con tutta una serie di regimi autoritari e democrazie di facciata che sono liberiste nelle dichiarazioni e che tengono ben strette nelle mani di cricche politiche a volte cleptocratiche i rubinetti del petrolio e del gas.

Noi che invece siamo per più Stato e meno mercato, sempre e comunque, non possiamo che augurarci solo che almeno le materie prime alimentari escano da questo gioco al massacro. Fatto da persone, perché è anche una questione morale, che non si vergognano a dire (Sole di oggi), di fronte alle notizie tragiche che arrivano da Atene con la gente ridotta alla fame che: «A nessuno importa qui del destino dell'euro e della Grecia, l'importante è uscire con un congruo bottino».

Il comandante Schettino diventa quasi un benefattore al confronto e questo modello economico nauseante.

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