[18/01/2012] News

Sudafrica: una barriera elettrificata di 150 km per proteggere i rinoceronti dai bracconieri

Il ministro dell'ambiente del Sudafrica, Edna Molewa, ha annunciato che il governo assumerà più 150 ranger per cercare di fermare il bracconaggio di rinoceronti nel Kruger National Park, che era il fiore all'occhiello delle sue aree protette. Nel Parco ci sono già 500 ranger, ma questo non ha impedito che la scorsa settimana venissero trovati altri 11 rinoceronti uccisi dai bracconieri, i primi cadaveri di pachidermi del 2012, visto che nel 2011 in Sudafrica sono stati massacrati 448 rinoceronti (un triste record), oltre la metà dei quali nel Kruger.

Intanto l'agenzia South African press association (Sapa) ha annunciato che due agenzie governative stanno discutendo di come ricostruire la barriera frontaliera tra il Kruger Park e il Mozambico, per impedire ai bracconieri mozambicani di penetrare in Sudafrica. Il recinto, che all'epoca dell'apartheid serviva a tenere lontani i clandestini mozambicani (e che qualcuno pensa possa avere anche la stessa e recondita funzione nel nuovo Sudafrica "arcobaleno"), costerebbe circa 200 milioni di rand (30,66 milioni di dollari).

Il portavoce del National service for environmental affairs, Mandla Mathebula, ha spiegato che «L'agenzia South Africa national parks (SanParks) e il Dipartimento degli affari ambientali e dei lavori pubblici discutono attualmente degli aspetti logistici di questo progetto», ma si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli, se non per confermare che il parco transfrontaliero del Greath Limpopo, che si estende alle frontiere tra Sudafrica, Mozambico e Zimbabwe, non sarà interessato dalla costruzione della barriera anti-bracconieri.

Il 15 gennaio il direttore esecutivo di San  Parks, David Mabunda, aveva detto che «La recinzione prevista sarà elettrificata, ma non a livello mortale. Servirà maggiormente come sistema di allarme. La maggioranza dei bracconieri catturati sono immigrati del Mozambico, anche se qualche sudafricano è ugualmente implicato. Molti pochi zimbabweani sono coinvolti nel bracconaggio del Kruger Park. I mozambicani vivono dall'altro lato della frontiera rispetto al Parco, essendo estremamente poveri possono per questo essere sedotti dal crimine organizzato. Il Sudafrica conta circa 22.000 rinoceronti, cioè circa l'80% della popolazione mondiale. Se il livello  del bracconaggio continua ad aumentare, il Sudafrica potrebbe conoscere un calo della sua popolazione di rinoceronti».

Nonostante questo, il ministro Malewa ha rifiutato di dichiarare moratoria sulla caccia al rinoceronte anche per i safari organizzati, ha solo detto che i funzionari sudafricani rilasceranno permessi di caccia solo ai cacciatori che provengono da Paesi con una legislazione che vieta la vendita illegale di corni di rinoceronti (cioè quasi tutti...). Fino ad ora, secondo le autorità sudafricane, le nascite di rinoceronti sono al passo con le perdite causate dai bracconieri che riforniscono di corni il mercato asiatico.

La cosa ha sollevato le proteste della comunità sudafricana che vive a Londra che ha fatto circolare una richiesta di moratoria attraverso un video virale su YouTube  contro la caccia ai rinoceronti.

Mark Warren, conosciuto su internet come Pharside, dice «Non riesco a capire perché i cacciatori dovrebbero essere autorizzati a pagare enormi somme di denaro per cacciare rinoceronti, mentre gli animali sono sempre più in via di estinzione». Il video, sconvolgente nella sua semplicità, ha già avuto più di 270.000 visite. Warren esorta anche coloro che guardano il video (che potete trovare a fondo pagina) a diffondere la richiesta di moratoria e a creare consapevolezza intorno al problema. 

Intanto la Private rhino owners association (Proa) difende i safari e dice che «Una moratoria sulla caccia al rinoceronte non farà nulla per risolvere il problema del bracconaggio in Sudafrica». Secondo Pelham Jones,  presidente della Proa, «La caccia legale ai  rinoceronti contribuisce alla sopravvivenza della specie. I proprietari privati di rinoceronti ​​permettono la caccia ai loro rinoceronti e promuovono l'allevamento degli animali. Il 50% dei rinoceronti nati sono di sesso maschile e i maschi sono troppi nella stessa area geografica, questo porta ad aggressioni ai fuoristrada e gli animali ad attaccarsi a vicenda. Questo è il motivo per cui è un vantaggio sia per i proprietari privati di rinoceronti che per gli stessi animali consentire la caccia legale».

Ma il video spiega che con un corno di rinoceronte si può intascare 69.000 rand sul mercato nero e Jones ammette che «Il problema più grande con il bracconaggio è il fatto che il corno di un rinoceronte morto vale più di quello di un rinoceronte vivo. Per questa ragione credo che il commercio di corno di rinoceronte dovrebbe essere legalizzato». Forse c'è un qualche interesse... Così  la Private rhino owners association, oltre a vendere safari e carcasse di rinoceronti, lucrerebbe anche sui corni...                                                              

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