[16/01/2012] News

La realtà ambientale in America Latina

Gustavo Carrasquel: Lenin, ho seguito la tua carriera come scrittore e professionale sulle questioni ambientali, ho letto i tuoi  articoli, libri e ricerche su tematiche ambientali latinoamericana. Quindi, da una prospettiva globale, ti domando: Pensi, che i problemi ambientali in America Latina sono  problemi ambientali molto differenti nel resto del mondo?

Lenin Cardozo: «L'America Latina è una realtà continentale e subcontinentale, ben diversa dal resto dei continenti o sub-continenti del mondo. La differenza fondamentale è nella ottica o prospettiva di vedere il mondo, interessi locali o regionali, e i gruppi etnici che le abitano. Abbiamo il più grande polmone vegetale, giungle e foreste del mondo cosí come la maggiore  quantità di terra che non è stata ancora sfruttata, inoltre abbiamo grandi risorse naturali come l'acqua e le miniere. Le nostre preoccupazioni ambientali sono specifiche e le soluzioni principali  devono promuovere  la crescita responsabile e inclusiva di tutte le specie che vivono sul pianeta. Il riscaldamento globale, l'indebolimento dello strato di ozono, e di altre questioni importanti e complesse, cessano di essere la nostra priorità data l'impassibilità davanti alla deforestazione incontrollata dell'Amazzonia, gli interventi umani che accelerano la siccità dei nostri laghi e fiumi, le grandi isole dei rifiuti solidi, l'inquinamento atmosferico da anidride carbonica nelle nostre città, tra le altre situazioni rilevanti. Siamo quindi di fronte a realtà diverse che meritano diverse strategie».

Carrasquel: Da questo punto di vista, potremmo dire allora che l'idea di sviluppo sostenibile non è applicabile alla realtà latinoamericana?

Cardozo: «Lo sviluppo sostenibile - è la tesi dei paesi sviluppati, preoccupati per l'imminente esaurimento delle risorse naturali nel corso del tempo, frutto di un consumo eccessivo di queste società - si propone come un modelo di  consumo più "equilibrato", in funzione di garantire  alle generazioni future lo sfruttamento delle stesse risorse. Questo concetto è stato accolto con applausi e acclamazioni e copiati in  ciascuna delle costituzioni delle nazioni dei paesi latinoamericani, fino al punto tale che si organizzarono studi di master nell'Università del Centro e Sud America per approfondire "le considerazioni del caso". Ma di quale generazioni future parla questa proposta?Delle generazioni future latine o africane? Questa tesi parla delle generazioni di questi paesi sviluppati, perche si parla ancora del pensiero unico, basato sul principio  che l'espressione della vita ruota solo attorno ad un specie, la specie del Caucaso (LORO). Un ragionamento totalmente egocentrico e di esclusione».

Carrasquel: È pronta l'America con i suoi pensatori, filosofi e scienziati a creare la sua teoria o un metodo per l'analisi ambientale nel subcontinente?

Cardozo: «Negli ultimi 20 anni, filosofi, scienziati, politici e gruppi ambientalisti sono entrati nell'agenda pubblica in America Latina, chiedendo un posto nel dibattito. Leonardo Boff, Marina Silva, Carlos Minc, Marcos Reigota del Brasile; Ernesto Guhl, John Casavelos, Miguel Grinberg, Andres Carsen, Gustavo Rivollier dell'Argentina; Luz Beatriz Gaviria, Jesús Hidrobo, Anibal Patiño, Isaia Tobasura, Hildebrando Velez, Gustavo Wilches de Colombia, Ricardo Navarro, Camacho Hernandez,  Jorge Emilio Gonzalez, Homero Aridjis del Messico, Juan Grau de Chile, Egilda Parra, Elio Rios de Venezuela, tra gli altri, con il loro contributo ci è stata aperta la strada per conquistare il pensiero ambientale globale».

Carrasquel: Qual è la proposta o la strada da seguire?

Cardozo: «Stimolare ogni opportunità dalla più piccola alla più grande, la sensibilizzazione, la coscienza cittadina e la partecipazione attiva  dalla prospettiva  ecologica, conservazionista e ambientalista».

Carrasquel: E sul piano ideologico, si potrebbe pensare che la mancanza di nuove bandiere della sinistra in America Latina, abbia fatto sì che questo approccio politico si avicini o rifugi nel discorso ambientale, attraverso la militanza e l'attivismo di gruppi ecologici e ambientalisti? Faccio questa citazione, per la nascita dei partiti Verdi nella regione, come il partito dei Verdi del Brasile, Cile, Colombia, Guatemala, Messico e Argentina, tra gli altri, dove molti dei suoi attivisti sono stati uomini che hanno abbracciato in passato le bandiere della sinistra.

Cardozo: «Il diritto alla vita di tutte le specie, non è una bandiera di nessuna ideologia particolare. La riconciliazione, il consenso, la madre dell'unità ideologica è quella di essere iniziato dalla necessità di salvare il pianeta insieme. I partiti verdi e le associazioni ambientaliste, gli ecologisti o conservacionisti sono spazi di partecipazione dei cittadini. Se le persone di sinistra hanno trovato rifugio in queste organizzazioni o di  destra o di centro, presumo che saranno sempre benvenute, perché la tutela ambientale ha bisogno di tutti».

Carrasquel: Per concludere, non voglio lasciare questa intervista senza chiederti: quale pensi dovrebbe essere la posizione dei giornalisti e dei mass media sul risveglio di una consapevolezza ambientale pubblica?

Cardozo: «I giornalisti, i mass media e la comunicazione, dovrebbero anche essere educati sulle questioni ambientali. È lo spazio per il giornalismo investigativo e il giornalismo del reclamo. Altrettanto, i mass media hanno un forte impegno etico con i cittadini, nella programmazione che generano consapevolezza sui diversi problemi ambientali nella regione del paese, e del pianeta».

Intervista tratta da Anca 24 Agenzia di notizie ambientaliste, ecologiste e conservazioniste, fondata dall'Ong venezuelana "Azul Ambientalistas". 

 

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