[11/01/2012] News

Stress test nelle centrali nucleari in Svizzera: tutto a posto... anzi no

Secondo l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare/Inspection fédérale de la sécurité nucléaire/Eidgenössische Nuklearsicherheitsinspektorat (Ifsn/Ensi) della Svizzera «Gli stress test dell'Ue confermano nuovamente il livello elevato di sicurezza delle centrali nucleari svizzere e la pertinenza delle misure prese sulla base degli insegnamenti di Fukushima».

Ma c'è qualche problema, anzi i problemi sono addirittura 8: «In seguito alle informazioni dei gestori, l'Inspection fédérale de la sécurité nucléaire Ifsn ha identificato 8 altri punti ancora in sospeso che si aggiungono ai 37 punti dell'analisi di Fukushima - dice l'agenzia federale - Per l'Ifsn, bisogna chiarire la resistenza sismica della diga del Wohlensee».

Il primo giugno 2011 l'Ifsn/Ensi aveva impegnato i gestori delle centrali nucleari svizzere a partecipare agli stress test decisi dall'Unione europea, secondo un calendario approvato il 25 maggio, che prevedeva di analizzare i problemi legati a: terremoti, inondazioni, condizioni meteorologiche estreme, carenze dell'alimentazione elettrica e della dissipazione termica, gestione delle crisi. I gestori hanno rimesso all'agenzia i loro rapporti nel tempo stabilito (ma come vedremo con diverse carenze) e l'Ifsn/Ensi li ha analizzati, ha elaborato sulla base di quei rapporti aziendali (volontari) il rapporto nazionale della Svizzera e l'ha presentato il 31 dicembre 2011 ala Commissione europea.

Comunque l'Infsn/Ensi assicura che «Le ipotesi di rischio alla base degli stress test dell'Ue in Svizzera sono severi in rapporto ad altri Paesi (cosa non molto tranquillizzante per gli altri Paesi, ndr). In più, le centrali nucleari svizzere presentano generalmente dei margini di sicurezza che superano le esigenze di legge in vigore».

Ma anche qui ci sono dei problemi: «Così, da quel che emerge dal controllo dell'Infsn dei rapporti dei gestori delle centrali nucleari, questi margini di sicurezza sono tuttavia calcolati in maniera relativamente giusta, secondi dei criteri svizzeri». Lo stesso direttore dell'Infsn/Ensi, Hans Wanner, sottolinea che «Là dove i margini sono giusti o le informazioni insufficienti, bisogna chiarire la situazione. L'Ifsn non vuole quindi attendere che gli esperti dell'Ue abbiano terminato di verificare il rapporto nazionale della Svizzera e presenterà le sue raccomandazioni e verisimilmente nel giugno 2012».

Cinque dei punti in sospeso identificati negli stress test Ue completano il Piano di azione delle "Lessons Learned " di Fukushima: «Il loro studio sarà proseguito nel Piano d'azione dell'anno in corso - spiega l'Agenzia - Tutte le misure di questo Piano dovranno essere applicate entro il 2015». 

L'Ifsn ha preso decisioni su tre livelli che la dicono lunga sugli stress test effettuati dai gestori degli impianti: 1. Tutte le centrali nucleari svizzere devono subito verificare la resistenza sismica dell'isolamento del contenimento del reattore e sottoporre i risultati ottenuti all'Ifsn entro il 30 settembre 2012;

2. Si può, se necessario ridurre per filtraggio la sovra-pressione nel sistema di contenimento attraverso dei sistemi di depressurizzazione dell'involucro di contenimento. E' stato verificato che questi sistemi presentano parzialmente una resistenza sismica più bassa dei contenimenti di confinamento afferenti. «L'Ifsn invita quindi le centrali nucleari di Gösgen e di Leibstadt a verificare la resistenza sismica della depressurizzazione dell'involucro di confinamento ed a presentarle i risultati di questo controllo entro il 30 settembre. Delle misure di miglioramento della resistenza del sistema di depressurizzazione dell'impianto di confinamento devono essere proposte entro il 31 dicembre 2012».

3. Un'altra esigenza riguarda l'ostruzione del letto dei fiumi con effetto sbarramento: ostruzioni possibili gole di collegamento nei fiumi, per esempio a livello di ponti o dighe. «Le centrali nucleari di Gösgen e di Mühleberg devono identificare entro il 30 settembre 2012 dei restringimenti suscettibili, in caso di ostruzione completa del letto, di avere un'influenza notevole sulla situazione in caso di inondazione. Devono valutare in prospettiva delle conseguenze sulla sicurezza delle installazioni».

Non male, come carico di problemi e rischi, per centrali vecchie e comunque destinate a chiudere perché la Svizzera ha deciso di uscire dal nucleare. Ma altri particolari rivelano quanto il nucleare della "precisa" Svizzera sia non proprio efficiente e sicuro.

Inoltre l'Ifsn/Ensi dice che bisogna «Chiarire maggiormente la resistenza sismica della diga del Wohlensee. Il primo aprile 2011, la centrale nucleare di Mühleberg era stata invitata, in seguito ad una decisione, a rimettere entro il 30 novembre 2011 le prove della resistenza sismica delle installazioni importanti per la gestione di un sisma che si verifica ogni 10.000 anni. La diga del Wohlensee ne fa parte. Nessuna prova della stabilità statica dio questa opera non è ancora stata apportata. L'Ifsn esige che questo sia fatto entro il 31 gennaio 2012. Inoltre, la centrale nucleare di Mühleberg ha fino al 31 gennaio 2012 per presentare all'Ifsn delle informazioni supplementari sulla resistenza sismica dell'impianto di chiusura di arresto di urgenza del reattore».

L'Ifsn/Ensi sottolinea che «Gli stress test dell'Ue non significano ancora la fine del lavoro sulle conseguenze di Fukushima in Svizzera. I gestori hanno fino a marzo 2012 per apportare le prove della capacità di gestire un sisma che si verifica una volta ogni 10.000 anni e la combinazione sisma-défaillance dovuta al sisma sulle dighe nella zona di influenza delle centrali nucleari. Queste prove della sicurezza sono sottoposte a delle ipotesi di rischio più severe che per gli stress test dell'Ue. Se dovesse essere provato che la sicurezza della popolazione è minacciata, l'Ifsn ordinerà la messa fuori servizio della centrale nucleare interessata».

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